Venduta l'osteria la Vida, ma è polemica

Sabato 24 Giugno 2017
Palazzo conteso quello della Trattoria La Vida in campo San Giacomo dell'Orio, venduto ieri dalla Regione del Veneto per 911 mila euro, e non senza polemiche.
Secondo indiscrezioni, ad aggiudicarselo sarebbe stato Alberto Bastianello, uno degli eredi della famiglia che detiene le quote del gruppo di supermercati Pam. Dopo la recente vendita di Palazzetto Balbi, la Regione prosegue con il piano di alienazioni e ieri ha comunicato la cessione dell'immobile a San Giacomo dell'Orio. Una partita che sembrava chiusa, ma i legali del secondo candidato all'asta, la Zb srl di Alberto Bertoldini, società titolare di alcuni ristoranti a Venezia, hanno chiesto l'annullamento dell'aggiudicazione. Lo hanno fatto attraverso una missiva alla Direzione Acquisti Affari Generali e Patrimonio regionale che spiega, in sostanza, che al momento dell'apertura delle buste, ieri mattina, mancava la copia del documento di identità del proponente vincitore. «Si è trattato, infatti, di un'aggiudicazione con riserva - spiega l'avvocato di Bertoldini, Jacopo Molina - di cui chiediamo l'annullamento. Se così non dovesse essere valuteremo il ricorso». La Regione aveva provato a vendere il bellissimo palazzo veneziano più volte all'asta, senza riuscirci. Attualmente l'immobile è assegnato temporaneamente all'Organismo culturale ricreativo dei dipendenti regionali, e potrà essere utilizzato dai nuovi proprietari con attività compatibili con la storia e la tradizione, nel rispetto dell'autorizzazione della Soprintendenza. «La cessione di questo immobile - ha commentato ieri il Presidente Luca Zaia - rappresenta un ulteriore passo in avanti nel processo di attuazione del programma di dismissione dei beni non strategici per le finalità pubbliche. Il significativo risultato raggiunto mette in luce, ancora una volta, la serietà, l'efficacia e la concretezza delle politiche del Veneto in materia di contenimento della spesa pubblica e di valorizzazione del patrimonio immobiliare». Anticamente il palazzetto era noto come Scuola dei Medici, e dal Seicento ospitava anche il Teatro Anatomico dopo venivano fatte le ispezioni cadaveriche. Poi, nel tempo una lunga e definitiva trasformazione, anche dopo un terribile incendio agli inizi dell'Ottocento. In tempo recenti, a partire dai primi del Novecento, lo stabile era noto come Osteria alla Vida fino alla metà degli anni Settanta. Negli ultimi anni, prima del riuso parziale da parte della Regione, l'immobile aveva ospitato la sede veneziana dell'Arci Gay.
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