Un problema tecnico, ma il piano di emergenza in laguna ha funzionato

Mercoledì 16 Maggio 2018
Un problema tecnico, ma il piano di emergenza in laguna ha funzionato
I RETROSCENA
MESTRE Dalle 18.30 alle 19.45 dell'altro ieri alla Giudecca e in marittima non è successo tecnicamente quasi nulla ma nella percezione generale in realtà è successo di tutto, da quando la Marella Discovery 2 è andata in avaria fino a quando è tornata all'ormeggio 110 della banchina Tagliamento. Il comitato No grandi navi ha gridato «mai più navi in bacino» e la notizia in poco tempo ha fatto il giro di mezzo mondo. È vero che le dimensioni delle navi da crociera sono incompatibili con quelle dei palazzi veneziani: pure palazzo Ducale, a confronto con la stazza delle navi bianche, sembra un piccolo condominio. A parte questo, però, l'altra sera si è verificato un malfunzionamento ordinario che è stato gestito ordinariamente con la professionalità che è propria della Capitaneria, dei piloti, della Venezia terminal passeggeri, la società Vtp che gestisce la Marittima, insomma del Porto intero.
La Capitaneria ieri, una volta che il problema è stato risolto e alle 13.20 la nave è ripartita, ha spiegato che si è trattato di «un calo di potenza elettrica a seguito del quale si sono attivati i sistemi di emergenza». A quel punto «per motivi precauzionali la nave è stata riportata all'ormeggio». Ha anche assicurato che «tutto il dispositivo di sicurezza della nave e quello dei servizi portuali hanno garantito la gestione in piena sicurezza dell'evento». Ora la compagnia ha l'obbligo di eseguire specifici monitoraggi che la Capitaneria valuterà prima di decidere se farla entrare ancora a Venezia. Se al posto della Marella, davanti al Molino Stuky fosse andato in avaria un vaporetto, una motonave granturismo o un traghetto il rischio, forse, sarebbe stato maggiore, perché un vaporetto potrebbe finire contro la riva. Una nave da crociera, ammesso che potesse davvero andare alla deriva, si insabbierebbe ben prima di andare a sbattere. Perciò l'altra sera, quando il comandante della nave ha deciso di tornare indietro, più di qualcuno al porto in realtà aveva sperato che decidesse di arrivare almeno fuori della bocca del porto del Lido, perché una volta in mare avrebbe potuto riaggiustare il motore che si era fermato e in laguna non sarebbero scoppiate le inevitabili polemiche. È una battuta quella che hanno fatto a porte chiuse, e il comandante ha fatto bene a seguire la propria esperienza, ma la Marella di gruppi elettrogeni (che generano la propulsione) ne ha cinque e quindi anche con un black out in macchina avrebbe potuto continuare la navigazione, inoltre è stata costruita 23 anni fa e quindi non è nuova ma è stata rimessa a nuovo da poco, quando la proprietà Royal Caibbean è entrata in società al 50% con la Tui Uk del gruppo tedesco Tui GA, uno dei più grandi operatori turistici al mondo. Una volta dato l'ordine ai rimorchiatori di invertire la marcia, ad ogni modo, la gestione dell'emergenza ha funzionato alla perfezione: la Capitaneria ha seguito passo passo le operazioni, la Vtp ha richiamato al lavoro tutti gli operativi, la nave ha fatto dormire a bordo i 1700 passeggeri che ieri sono ripartiti alla volta di Spalato e la Grecia. Loro, a parte il ritardo, non si sono accorti di nulla. (e.t.)
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