Ultimo appello alla famiglia Coin

Sabato 17 Marzo 2018
Ultimo appello alla famiglia Coin
L'APPELLO
VENEZIA Tentare il tutto per tutto per salvare Coin Excelsior, provando a contattare il nipote di Paola Coin. Ci proverà l'assessore comunale alla Gestione del Patrimonio Renato Boraso, nella speranza che il giovane possa intercedere con la nonna per cambiare la sorte del grande magazzino a Rialto. Fino ad oggi, infatti, i tentativi di ricevere udienza dalla proprietaria del palazzo sul ponte de l'Olio sono sempre falliti. Nonostante il cognome, Paola Coin non ha più nulla a che fare con la società che gestisce lo store su più piani. «Farò di tutto a nome del sindaco - afferma Boraso - per cercare di non arrivare alla chiusura, siamo molto preoccupati per i lavoratori». Trenta dipendenti hanno visto aprire la procedura di licenziamento e una decina di giorni fa gli ufficiali giudiziari hanno notificato l'atto di precetto per il rilascio dei locali, entro il 12 aprile. Segnale che la proprietà è ormai determinata a rientrare in possesso dell'immobile e si fa sempre più forte la voce che ad arrivare sia H&M.
L'INCONTRO
Ieri mattina l'assessore Boraso ha incontrato il manager Stefano Beraldo, azionista di Coin Srl. «A nome del sindaco ho portato la grande preoccupazione per i licenziamenti. Al di là di quello che accadrà martedì 20 in tribunale e venerdì 23 in Regione, si innesca un meccanismo che porterà un grosso contenzioso».
Circa due anni fa la srl che gestisce il grande magazzino aveva investito circa 3milioni di euro in restauri al palazzo veneziano per lanciare Coin Excelsior. «Per loro è un'amara sorpresa - aggiunge Boraso - scoprire che Paola Coin non voglia arrivare ad un accordo. Sarà un danno enorme, un bagno di sangue non solo economico ma anche sotto l'aspetto sociale, per i lavoratori. Ho chiesto a Beraldo di non mollare fino all'ultimo, nella possibilità di trovare una soluzione». Di speranze però, ce ne sono ben poche. Il marchio Coin nel palazzo a Rialto c'è dal 1947 ma oggi non può far fronte alla richiesta di innalzamento dell'affitto. Nonostante il tentativo di aumentare l'offerta per il canone annuo, portandola da 600mila euro a 2 milioni e 100mila euro all'anno, la proprietà del palazzo non sembra volerne sapere, e chiede 3 milioni all'anno.
IL MANAGER DI COIN SRL
«Esprimo a lei assessore il grande rammarico per una vicenda aziendale ormai conclusa - ha detto ieri Beraldo a Boraso - in quanto non c'è stata data la possibilità di un tavolo di confronto con chi doveva decidere, ergo la proprietà dell'immobile, a cui a fronte di una nostra proposta di locazione con + 350% c'è stata data una risposta con una valutazione irricevibile con + 500%».
L'amministrazione comunale è al fianco di Coin srl e dei suoi lavoratori che protesteranno con un'occupazione simbolica in negozio dopodomani e manifestando fuori dal tribunale martedì, durante l'udienza che avrà l'ultima parola sullo sfratto o la proroga per Coin Excelsior.
Giorgia Pradolin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci