Ugo Suman, addio al poeta delle usanze venete

Lunedì 18 Febbraio 2019
LUTTO
È morto Ugo Suman, poeta e scrittore padovano, cantore della vita semplice del Veneto di un tempo, legata alla fede cristiana, che ha descritto anche attraverso la collaborazione con Il Gazzettino. Solide radici nella bassa padovana, Suman era nato a Conselve, secondo di sette fratelli, il 31 marzo 1929 e dopo le scuole medie, aveva ottenuto il diploma di ebanista. Dopo il matrimonio con Marina Rocca, nei primi anni 50, si trasferì a Padova, dove aprì e gestì per qualche anno una bottega di antiquariato, prima di passare alle dipendenze di una multinazionale che operava nel settore delle macchine per l'edilizia. La sua grande passione furono però le lettere, la composizione in versi e in particolare i sonetti che scriveva in ogni momento libero dalle attività lavorative e nel 1950 iniziò la sua collaborazione con periodici e quotidiani locali e nazionali, sui quali scriveva in lingua italiana e in veneto. Inoltre fu ideatore e conduttore di una serie di rubriche radiofoniche e televisive su emittenti locali. Ha collaborato per 40 anni con Il Gazzettino e nell'edizione di Padova per vent'anni ha curato la rubrica «L'Orto de casa», in sintonia con le tradizioni locali.
LE TRADUZIONI
Dal 1982 i suoi racconti sono stati tradotti in tedesco e pubblicati in prestigiose riviste letterarie. Lungo più di un quarantennio di attività, ha pubblicato una trentina di opere di prosa, saggistica, narrativa, in italiano e in dialetto padovano, a testimonianza del suo attaccamento alle tradizioni, che gli valsero nel 1983 la nomina a Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti letterari. «È stato anche un padre e un marito esemplare - ricordano le figlie Emanuela e Maria - perché ha vissuto concretamente tutti quei valori che evidenziava nei suoi scritti: ha seguito per trent'anni la moglie e mamma Marina affetta da una malattia invalidante, accompagnandola fino alla morte». Ugo Suman con la sua produzione letteraria ha saputo rendere vivo il dialetto veneto, aggiornandolo alle mutate situazioni sociali: partiva spesso da fatti e persone reali, legate alla sua Conselve, di cui era cittadino onorario, per allargare lo sguardo alla vita moderna. I funerali saranno celebrati mercoledì, alle 10.45, nel Santuario della Madonna Pellegrina a Padova: ad accompagnarlo il coro Lavaredo, che aveva musicato anni fa la sua poesia La torna doman, la frase pronunciata dalla nonna al bimbo che non sa della morte della giovane mamma, sonetto che si chiude così: Sta bon picenin, la torna doman. Ma dopo, col tempo, l'è un poco cressù, el ga capìo da solo, che no la tornarà più.
Nicola Benvenuti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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