Torna in libertà Pipino il re dei furti d'arte

Giovedì 17 Agosto 2017
È tornato a casa Vincenzo Pipino. 74 anni, finora ha scontato quasi 40 anni di carcere per le sue imprese criminali che vanno dai furti milionari di opere d'arte e gioielli alle clonazioni di carte di credito. Gli restano ancora tre mesi di questi 40 anni per arrivare a saldare del tutto il conto con la Giustizia, ma li trascorrerà alla Giudecca, dove abita. Il provvedimento si spiega innanzitutto con l'età di Pipino e con il minimo residuo di pena che ancora rimane. Intanto il bandito che comunque è sottoposto a sorveglianza da parte delle Forze dell'ordine - è chiuso in casa, alle prese con la revisione dei due primi libri Rubare ai ricchi non è peccato e Memorie di un ladro filosofo che torneranno in libreria in un cofanetto ad ottobre corredati da un dvd che contiene un documentario sulla sua vita.
Vincenzo Pipino è passato alla storia recente dei grandi ladri d'arte quando ha portato via da casa Falck, alla Giudecca, El fontegheto de la farina di Canaletto, un furto milionario che si era concluso con la condanna di Pipino e la restituzione del quadro. Prima di allora aveva rubato centinaia di opere d'arte, mentre si era fatto un punto d'onore nello svaligiare le oreficerie di mezza Europa. Suo anche il colpo celebrato nel film I 7 uomini d'oro con Rossana Podestà, Gastone Moschin e Philippe Leroy che ricostruisce il mega-colpo messo a segno da Pipino in Svizzera. E, a proposito di film, la Twenty Century Fox sta per iniziare a Venezia le riprese di un film sulle imprese criminali del ladro gentiluomo: «Non ho mai usato una pistola, non ho mai fatto del male a nessuno, ho solo rubato ai ricchi per dare ai poveri e cioè in primis al sottoscritto», che comunque sostiene di essere la prova vivente che il crimine non paga dal momento che ha trascorso più di metà della sua vita dietro le sbarre.
Maurizio Dianese
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