Thetis, via a 50 licenziamenti

Giovedì 29 Giugno 2017
Thetis, via a 50 licenziamenti
Un annuncio a sorpresa. E una doccia fredda per i lavoratori, ma anche per gli enti locali e la città tutta. Thetis, a giorni, avvierà una procedura di licenziamento collettivo che interesserà dai 40 ai 50 dipendenti, sui 116 della società di ingegneria dell'Arsenale. L'annuncio ieri, al tavolo regionale convocato solo la sera prima. Tant'è che non c'erano gli assessori regionali e comunali, ma solo i loro rappresenti, accanto a quelli di Cgil e Rsu. L'amministratore unico della società Wherter Montanari ha motivato la scelta con la «tensione finanziaria» che grava sulla società. Secondo fonti del Consorzio Venezia Nuova, socio di maggioranza di Thetis, si tratterebbe di un passaggio obbligato, in vista del rilancio della società. Una scelta procedurale per avviare una riorganizzazione interna e a una riduzione dei costi del lavoro. Ad esempio per la ventina di dipendenti dei laboratori anti-inquinamento distaccati presso il Provveditorato alle opere pubbliche, per cui si starebbe studiando un passaggio di contratto, previo licenziamento.
Ma la preoccupazione tra i lavoratori, e non solo, è tanta. C'è il paradosso degli 8 milioni di crediti che la società avanza proprio dal Consorzio Venezia Nuova. E sullo sfondo, gli interessi per la manutenzione del Mose e la volontà dei soci privati, a cominciare dalla Mantovani, di liquidare Thetis, potenziale concorrente. Smantellamento bloccato un mese fa dall'assemblea dei soci, con il commissario del Consorzio, Giuseppe Fiengo, che aveva annunciato il rilancio, presenti anche il provveditore alle opere pubbliche, Roberto Linetti, e l'assessore comunale Michele Zuin (Actv detiene un 6% di Thetis). Un sorta di inversione a U, che aveva fatto ben sperare. Ora l'annuncio della procedura di licenziamento, che se il Consorzio spiega come procedurale, ha spiazzato e preoccupa molti.
Frastornati i rappresentanti dei lavoratori. «Respingiamo questa procedura - riferisce Gianandrea Mencini - È inaccettabile! Chiediamo che intervengano le istituzioni, ne va del futuro della città. Si fanno fuori competenze indispensabili per la laguna per far posto ad altri interessi». Basito anche l'assessore Zuin: «L'ultima assemblea aveva chiesto un piano industriale che non prevedeva licenziamenti o mobilità. Siamo lontani da quanto era stato deciso e non si agisce in questo modo. Chiederò che si convochi al più presto un'altra assemblea». L'assessore ammette il problema del costo del lavoro. «Ma una cosa è ridurre i costi, un'altra lasciare a casa la gente» argomenta. Il provveditore alle opere pubbliche, Roberto Linetti, premettere di non conoscere le scelte dei commissari del Consorzio. «Hanno problemi economici enormi. L'intenzione è quella di salvare il più possibile. Non il 100%, è impensabile. Certo il gruppo anti-inquinamento è indispensabile, quelle analisi vanno fatte, è un'attività fondamentale».
Intanto si muove la politica. Dal Parlamento Michele Mognato, di Articolo 1, annuncia una nuova interrogazione su Thetis. «Non può esserci un piano industriale per una società che vanta quei crediti. Una delle poche realtà imprenditoriali di Venezia non può essere chiusa. Daremo battaglia». Gli fa eco Nicola Pellicani (Pd) che da tempo segue la vicenda. «È inaccettabile che una delle poche aziende, alternative alla monocultura turistica, sia costretta a chiudere. Intervenga il sindaco. La commissione consiliare per sentire il Consorzio va fatta al più presto».
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