The, doccia e un letto a chi non ha casa

Giovedì 12 Gennaio 2017
Ogni notte l'operazione trasporto parte verso le 20, dopo il briefing di verifica e programmazione. La Casa dell'ospitalità, assieme alla cooperativa Coges, mette in campo una squadra di 15 operatori: 5 di struttura, 9 di strada e un coordinatore, guidati dal direttore Francesco Pilli. I senzatetto sanno di aspettare la navetta che fa la spola almeno sei volte con la stazione e piazzale Roma, il martedì e il venerdì anche con l'aeroporto. Chi resta fuori viene assistito con bevande calde e coperte, negli ultimi giorni anche con tappetini termici che servono a isolare il corpo dal suolo. All'esterno dello scalo ferroviario qualche sera ricevono il saluto degli ex operatori della Caracol che vanno a incontrarli. In via Santa Maria dei Battuti, gli ospiti sono accolti all'ingresso con un the e poi prendono posto nelle camere suddivise all'ultimo momento tra uomini e donne in base agli arrivi. I servizi igienici sono stati restaurati e c'è la possibilità di fare una doccia. Un cartello avvisa che l'orario del silenzio va dalle 23.30 alle 7: prima di dormire in tanti si fermano a scambiare due parole o fumare una sigaretta in cortile. L'indomani, dopo la colazione, alle 8 sono già tutti fuori. Per eventuali problemi sanitari, c'è la collaborazione con la Croce rossa e per urgenze il 118. Qualche notte fa l'ambulanza è intervenuta verso le 3.30 per soccorrere un ospite che accusava tachicardia, affanno e capogiri. Chissà: fosse rimasto nel gelo di questi giorni, quel malore avrebbe potuto degenerare. (a.spe.)

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