Tecnico demansionato, condanna a 58mila euro

Giovedì 27 Luglio 2017
(v.m.c.) La Città metropolitana intacca per la prima volta il suo fondo rischi 2017, pari a 760mila euro. E ne sborsa oltre 58mila per adempiere a una sentenza esecutiva, ma non definitiva, a suo sfavore. Il fatto portato all'attenzione della sezione Lavoro del Tribunale di Venezia risale a diversi anni fa, e riguarda un geometra con contratto a tempo indeterminato e attualmente con qualifica di coordinatore tecnico dei Lavori pubblici. Che, trasferito allora presso altro ufficio con conseguenti (a suo dire) squalifica professionale e demansionamento, ha chiesto e ottenuto in prima istanza il risarcimento dei danni e la corresponsione del salario accessorio relativo alla valutazione della prestazione per il 2010. Nonché delle somme per gli anni di riferimento e non versate, connesse agli incentivi per la progettazione interna. Il giudice del lavoro ha accolto parzialmente le ragioni del dipendente, pur riconoscendo la legittimità del suo trasferimento e del diniego dell'ente di corrispondergli incentivi per la progettazione. Condannando l'amministrazione ad assegnargli mansioni idonee alla qualifica posseduta, e a risarcire il danno patito quantificato nel 30% della retribuzione lorda percepita dal febbraio 2011 alla data odierna. Per un totale di 58.725 euro, comprensivi delle spese legali. Sulla sentenza, già previsto il ricorso. Nel frattempo, la Città metropolitana accetta i 390mila euro offerti da una società a titolo di rimborso e per evitare altra causa legale.
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