Tagliamento tra le rive e sull'acqua

Martedì 19 Giugno 2018
Tagliamento tra le rive e sull'acqua
IL LIBRO
Fiero e altero, impetuoso e resiliente, è il fiume che scorre in un piccolo angolo d'Italia e che prende il nome dai tigli che si specchiano nella brillantezza cristallina delle sue acque. Un fiume che costituisce l'ultimo corridoio fluviale delle Alpi, a metà strada tra i fratelli Piave e Isonzo, fluide cicatrici delle tragedie di cent'anni fa. Quel fiume è il Tagliamento, simbolo della resilienza, è l'avvio del lungo racconto che il geologo Mario Tozzi propone nel libro L'Italia intatta.
UN GRANDE VIAGGIO
Oltre quattrocento pagine in cui l'autore compie un viaggio, una sorta di grand tour al contrario, sia in quanto italiano alla scoperta del proprio Paese, sia perché rilegge luoghi in cui permane la grande varietà geomorfologica e naturale, «il vero tesoro di questo Paese» aprendo «alcune finestre sul patrimonio delle nostre radici più profonde e antiche». Questo viaggio in Italia è «una collezione di storie che va al di là del ricordo e che in questo caso emerge più dalla storia della Terra che da quella delle persone».
NEL CUORE DEL FRIULI
Il Tagliamento è il fiume che longitudinalmente attraversa il Friuli, la cui portata può variare dagli zero ai quattromila metri cubi (il doppio del regime normale del Po), e che «per ora mantiene preservata la propria dinamica a canali intrecciati proprio perché le sue rive non sono state urbanizzate lungo l'alto corso» scrive Tozzi. Questo fiume fa da contrappunto all'altra Italia, quella che non ha fatto propria la lezione che si poteva trarre dal naufragio della nave da crociera Costa Concordia all'isola del Giglio, con la costante sfida che navi di tali proporzioni pongono al delicatissimo equilibrio di Venezia e della sua laguna.
VENZONE E CASARSA
Il racconto dell'Italia «inizia da Est, come da sempre», con quel fiume rimasto intatto che ostenta la propria resistenza alla superbia dell'uomo che altrove ha affogato i fiumi «in fondo agli argini artificiali, senza più memoria del rapporto con le città che sono nate grazie a essi» in cui si è «perduto il rapporto fisico e culturale con il fiume» e in cui «la speculazione ha fatto il resto». Il Tagliamento è quell'eccezione all'arroganza, così come Venzone città simbolo della resilienza, per Tozzi, ricostruita in appena dieci anni dopo quel terremoto che quarantadue anni fa la fece implodere. Il viaggio di Tozzi lungo il fiume friulano passa per Pinzano (primo segno dell'intervento dell'uomo), attraversa l'area sub collinare delle risorgive, passa per Versuta - la città in cui Pier Paolo Pasolini si ritirò con la madre in fuga da Casarsa della Delizia nel 1944 - procede fino al delta dove l'uomo ha messo mani alle foci «cancellate senza nessuna riconoscenza».
IL BELPAESE
Il viaggio di Tozzi procede dalle dolomiti ladine del Lagorai, scendendo verso Verona attraverso i Monti Lessini, fino al centro abitato di Bolca, uno dei più antichi giacimenti di fossili le cui lastre calcaree sembrano fotografie color seppia della memoria. Per proseguire - oltre il monumento del Vajont a ricordo delle duemila vittime - attraverso l'intero Stivale, dalle Alpi e le pianure del Nord, saltando nelle Isole della Penisola, per concludersi nel Meridione del Mondo e nelle Terre moderatamente cognite del centro Italia.
Valentina Silvestrini
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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