Spese e commenti dei clienti con l'invito «È uno spazio non solo per turisti»

Sabato 1 Ottobre 2016
Clienti vip da tutto il mondo per vedere in anteprima il nuovo Fontego dei Tedeschi. Il «pre-opening shopping day» di ieri ha attirato anche le curiosità di alcuni veneziani, che osservavano da fuori cercando di carpire le prime informazioni sul restauro che in città ha tenuto banco negli ultimi tempi. Le ex Poste sono state oggetto di una ristrutturazione che non è passata inosservata e già fa notizia la vendita di un gioiello di Bulgari con prezzo a 4 zeri. Un inizio scoppiettante che ha incontrato i favori di chi ha potuto valicare i cordoni rossi che sbarravano l'ingresso a chi non avesse il prezioso invito. Ieri era possibile vedere i primi clienti con qualche sacchettino, ma all'interno i prodotti preferiti erano cioccolata e settore alimentare. Beth e Tim Senato, di New York, raccontavano il loro stupore: «Non sembra affatto di essere in un centro commerciale - raccontava Beth, che lavora come designer nel ramo delle costruzioni - l'architettura è pazzesca». «Anche la qualità dei prodotti è eccellente, così come l'atteggiamento educato dei commessi», ha sottolineato Tim, che lavora nel settore della manifattura.
Tanti i visitatori veneziani, che hanno espresso il loro parere positivo verso il Fontego: «Da veneziani doc siamo entusiasti, il restauro ha permesso di recuperare l'edificio che versava in condizioni difficoltose, la terrazza è forse tra le più belle al mondo», hanno spiegato Anna e Paolo Calderan. Nicola, del Lido, era in coda per una collana al primo piano: «È per un'amica - ha spiegato prima di esporre le sue considerazioni sul Fontego - Hanno fatto un bel recupero, rispetto a com'era prima non c'è paragone. Anche la terrazza assomiglia ad un'altana. Non penso sia solo per turisti». La pensano così sul restauro, ma non sulla destinazione finale anche Elena Tramontin e Piero Benvenuti, veneziani: «Il restauro ha rispettato la struttura, il che è una cosa positiva, è molto fine, ricercato, contribuisce alla creazione di un polo d'élite. Forse non saranno tanti i veneziani a venirci, ma è il segno di un ammodernamento e dello stare al passo coi tempi». Un'altra veneziana, Silvia Gravili, in pausa pranzo, non pensava di comprare, anche se poi una strizzata d'occhio alla profumeria l'ha lanciata: «È elegante e raffinato. Oggi non farò acquisti, ma nei prossimi giorni non escludo un passaggio, magari in profumeria». Stefania Lazzari invece è rimasta colpita dall'assenza di sensazione di chiuso: «Non sembra di essere in un centro commerciale, i dettagli sono molto curati e poi anche il personale contribuisce ad avere un ottimo servizio, data la cortesia che esprimono».
Il ravennate Marco Gerbella crede che il fontego possa far breccia anche sui veneziani: «Il posto è molto bello, diverso dal solito, penso che potrebbe essere interessante anche per i veneziani». Come credono anche le veneziane Isabella Calì e Melania Fantinelli: «È stato uno shock vedere il cambiamento dalle poste a questo, ci venivamo da piccole ed era fatiscente, ora invoglia a tornarci perché il restauro l'ha rivalutato molto».
Più critici Marco D'alpaos e Rachele Gritti, anche loro di Venezia: «È realizzato benissimo, magari avremmo preservato i masegni anziché l'attuale pavimentazione centrale, c'è stato un pò uno stravolgimento. Vediamo se riuscirà a deviare i flussi turistici del grande shopping, dato che la gente magari si dedica di più a Milano. Forse in città ci sarebbe stato bisogno d'altro, dato che tra Rialto e San Marco spazio per lo shopping ce n'è già».
Tomaso Borzomì

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