Smith & Wesson, una coppia di simpatici farabutti

Venerdì 16 Marzo 2018
TEATRO
Smith & Wesson non è il nome di una pistola, ma quello di una coppia sgangherata. Il meteorologo Tom Smith e il pescatore Jerry Wesson si incontrano davanti alle cascate del Niagara nel 1902. In un Far West popolato da truffatori e falliti, i due vengono avvicinati da Rachel, giovane giornalista a caccia di una storia memorabile. E con loro la trova. È quella che Alessandro Baricco racconta nello spettacolo Smith & Wesson, coproduzione veneto-torinese che torna sulle scene a Trento (15-18 marzo), al Comunale di Adria (20 marzo) e al Toniolo di Mestre (21 e 22 marzo). Lo spettacolo è diretto da Gabriele Vacis e ha una genesi speciale. È raro che io metta in scena testi teatrali. Di solito li scrivo con gli attori, i testi sottolinea nelle note di regia Di solito lavoro per composizione' più che per mettere in scena' testi. Ho usato' per i miei spettacoli testi di Shakespeare, di Goldoni, di Moliére ma sempre come pre-testo. C'è una sola eccezione. Un testo l'ho messo in scena: Novecento' di Alessandro Baricco. Ma è un'eccezione in tutti i sensi. Baricco ha scritto quel testo perché lo mettessi in scena io, con Eugenio Allegri. E la stessa cosa è accaduta per Smith & Wesson'. Baricco è venuto a vedere Rusteghi, i nemici della civiltà', spettacolo che avevo tratto da Goldoni, e gli è venuta voglia di scrivere uno spettacolo. Ecco che dall'incontro di due intelligenze creative che si conoscono molto bene nasce un lavoro intrigante. La scrittura di Baricco contiene l'azione. Quello che si deve fare è estrarla, osserva ancora Vacis. E allo stesso tempo il regista rivendica la scelta di due attori capaci di trovare un equilibrio tra l'ironia e la verità del dramma: Natalino Balasso è Smith e per Wesson è stato scelto Fausto Russo Alesi. Poi c'è Rachel (Camilla Nigro), un personaggio complesso perché è il motore dell'azione. Smith e Wesson, se non ci fosse Rachel sarebbero Vladimiro ed Estragone chiarisce Vacis - Due simpatici farabutti, cinici, un po' meschini ed inconcludenti. Rachel, per Smith e Wesson, è Godot. Infatti lei arriva. E poi c'è la signora Higgins (Mariella Fabbris), il deus ex machina presente dalla seconda battuta e continuamente evocata. Baricco ha disseminato il testo di trabocchetti per il regista, sostiene Vacis. Me lo immagino, mentre scriveva, e pensava: voglio proprio vedere come farà a risolvere questa Tipo i due che dialogano sulla cascata o tutto il teatro che deve diventare la botte in cui si butta Rachel. Dev'essersi divertito parecchio.
Giambattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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