Scoppio a Belluno Un pool di esperti indaga sul caso

Mercoledì 26 Settembre 2018
Scoppio a Belluno Un pool di esperti indaga sul caso
INCIDENTE SUL LAVORO
BELLUNO Istituito un pool di magistrati, forze di polizia e esperti per far luce sull'esplosione avvenuta lunedì pomeriggio a Belluno nel cantiere sui binari della stazione. È così che si procederà nelle indagini sull'infortunio sul lavoro che ha avuto come bilancio tre operai gravissimi con ustioni su tutto il corpo. Sono in prognosi riservata in tre diversi ospedali: Padova, Verona e Milano. Due sono dipendenti della ditta appaltatrice dei lavori disposti da Rfi, ovvero la Segeco di Mestre, l'altro della subappaltatrice Secoma, anche questa ditta veneziana. In Procura è stato aperto un fascicolo al momento contro ignoti per l'ipotesi di lesioni gravi.
Ieri mattina a palazzo di giustizia c'è stata una riunione operativa con il pm di turno, Marco Faion, la polizia ferroviaria, i vigili del fuoco, la squadra mobile, e i tecnici dello Spisal per decidere come muoversi con le indagini. Presente il procuratore Paolo Luca che spiega: «Ho chiesto di lavorare congiuntamente, tutti insieme e di coordinarsi tra loro. Ciascuno ha già fatto e farà la propria parte di lavoro per le proprie competenze e verrà probabilmente disposta anche una perizia».
L'INCHIESTA
«La dinamica dell'incidente - ha spiegato il procuratore - è tutta da ricostruire. Sappiamo solo che stavano lavorando con impiego di ossigeno, per ragioni non note su questa macchina e che c'è stata una detonazione con fiammata che ha prodotto i risultati che sappiamo. Impossibile, per ora sapere qualcosa dai diretti interessati, ancora molto gravi». Il pm Marco Faion ha aperto un fascicolo per lesioni gravi. «Al momento - precisa il procuratore - non ci sono indagati. Uno degli scopi dell'indagine è ricostruire la catena di comando tra le varie società appaltatrici e si accerterà se ci sono delle responsabilità penali. Si sta cercando di capire anche se la macchina su cui lavoravano era in regola». Tutta l'area dove è avvenuto l'incidente, dove c'erano i dormitori, a oltre 200 metri dalla stazione, è sotto sequestro. Sotto sigilli anche il macchinario, cosiddetto caricatore con cui si tolgono e mettono i binari, che è esploso. Era il più vecchio che c'era nel cantiere ed è di proprietà della ditta Segeco.
BOLLETTINO MEDICO
Ieri nel pomeriggio la Procura era ancora in attesa del bollettino medico sulle condizioni dei tre. Ha spiegato che il più grave dei tre operai è Bruno Da Silva Bueno, 31enne di origine brasiliana, ma residente a Treviso. È ricoverato al Niguarda e ha ustioni di secondo e terzo grado su oltre l'80% del corpo. Poi Natalino Paschetto, classe 1965 nato a Latisana ma residente a Sesto al Reghena (Pn): è al centro grandi ustioni di Padova con bruciature di secondo grado sul 25% del corpo, le sue condizioni sarebbero in miglioramento. Valentino Martina, 51enne di Chiusaforte (Ud) è nel reparto di Rianimazione a Verona con ustioni su oltre il 50% del corpo. Tutti e tre sono in prognosi riservata, ma non giudicati in imminente pericolo di vita.
Olivia Bonetti
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