SANTA MARIA DI SALA
Il mal di gioco costa a ogni salese, neonati compresi, 436

Giovedì 18 Ottobre 2018
SANTA MARIA DI SALA
Il mal di gioco costa a ogni salese, neonati compresi, 436 euro all'anno. A Santa Maria di Sala, da un censimento del 2016, le slot machine e i videopoker sono 73, più di 4 ogni mille abitanti, e fruttano qualcosa come 7,69 milioni di euro. A snocciolare i dati è Possibile Salese, che attraverso Civica Insieme, due anni fa, ha presentato con il consigliere Giuseppe Rodighiero una mozione contro le ludopatie e oggi tira le somme di un fenomeno che non accenna a diminuire. Fece scalpore, pochi anni fa, il gesto di Alessio Simonato, titolare del Café 74 a Caltana, che sostituì le macchinette con una dispensa di libri. Fu costretto - non solo per questo motivo in realtà - a chiudere pochi mesi dopo.
«NESSUNA AZIONE CONCRETA»
Possibile Salese accusa il Comune di non fare abbastanza: «L'impegno preso in Consiglio comunale - rileva il portavoce Stefano Artusi - non ha trovato alcun riscontro nella politica di bilancio della giunta. Non sono bastati nè il voto unanime del Consiglio, né i flash mob a far sì che una promessa si traducesse in azioni concrete da parte delle istituzioni. Contrastare la ludopatia e ridurre l'offerta di gioco, che costituisce anche nel nostro Comune un fenomeno di forte allarme sociale, dovrebbe essere una priorità».
Artusi va oltre: «Facendo riferimento alle stime nazionali, se a S. Maria di Sala si è giocato per 436 euro, corrispondenti circa alla metà del totale della raccolta, con lotterie varie, gratta e vinci, Superenalotto, poker on-line, scommesse, si può stimare per il nostro territorio un totale di 14,86 milioni di euro (più del bilancio comunale) e 842,5 euro pro capite giocati. Per questo due anni fa abbiamo presentato con Civica Insieme un ordine del giorno che intendeva premiare i locali che rinunciavano all'installazione delle slot, privilegiando gli aspetti etici e sociali al guadagno sicuro.
Si prevedeva di sostenere i commercianti con incentivi sulla tassazione locale che dovevano essere quantificati con il bilancio di previsione 2017. Fu approvato all'unanimità». Ad oggi però nessun provvedimento in tal senso è stato attuato e non compare neppure nel nuovo documento di previsione.
«STIAMO LAVORANDO»
«In realtà - spiega il sindaco Nicola Fragomeni - non siamo assolutamente stati a guardare dopo quel voto. Il punto è che non possiamo predisporre sconti sulle tasse a pioggia a tutti i gestori di locali pubblici. Abbiamo invece chiesto chi è disposto a rinunciare ai dispositivi d'azzardo, per proporre individualmente una riduzione di quota parte di Imu e Tasi. Non è certo una procedura immediata, ci stiamo lavorando». Il problema, ovviamente, non è solo a Santa Maria di Sala: gli ultimi dati dell'Ulss 3 Serenissima parlano di 279 persone seguite dal Serd a causa della loro dipendenza dal gioco, di cui 93 nel Miranese. Solo nel 2017 ci sono stati 95 nuovi casi di dipendenza da gioco d'azzardo in carico.
Filippo De Gaspari
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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