S. Lucia in mano alle borseggiatrici

Giovedì 29 Giugno 2017
S. Lucia in mano alle borseggiatrici
Domanda cosmica: quante sono le borseggiatrici che infestano il piazzale della stazione? Difficile dirlo, ma gli effetti del loro passaggio sono molto tangibili: si parla ogni giorno di decine di famiglie private di portafogli e documenti al loro arrivo in città. Il peggior biglietto da visita per quella che dovrebbe essere la porta principale della città e che è invece ridotta a una casbah dove le bande di baby borseggiatrici si contendono il territorio con i portabagagli bangla e i venditori abusivi. Per non farci mancare nulla, a pochi metri, sul ponte degli Scalzi, son tornate le bande di scatolettisti, truffatori quasi professionisti che fino a pochi mesi fa si riteneva fossero stati sradicati completamente grazie alle operazioni mirate della Pg della polizia locale.
Propriogli agenti di questa sezione hanno arrestato ieri due note manolesta. Note perché pluripregiudicate.
Le due donne, H.S. e Z. E., si erano accodate ad una turista thailandese che, insieme al figlio ed al marito, si stava recando frettolosamente in stazione per prendere un treno.
Z. E. ha estratto dalla borsa una cartina geografica appoggiandola sopra lo zaino dell'ignara turista, mentre la collega ne ha aperto la cerniera impossessandosi del contenuto. Il tutto è accaduto sotto lo sguardo degli agenti in borghese che sono prontamente intervenuti arrestando le due ladre.
È stata una fortuna che ieri ci fosse la squadra di Pg, che è tra i più efficaci deterrenti al borseggio, poiché spesso questa è impegnata in terraferma per il contrasto allo spaccio di droga in centro. Gli altri giorni, il piazzale della stazione è terreno di caccia dove le protagoniste sono talmente sicure della loro impunità (sono minorenni, incinte o con neonati al seguito usati come scudi giuridici) che quando i Cittadini non distratti mettono loro i bastoni fra le ruote, sventando furti a ripetizione, queste urlano minacciando di chiamare la polizia perché hanno diritto di lavorare in pace.
Ma non c'è solo la stazione nel mirino delle bande di manolesta, le quali prediligono luoghi molto affollati come anche le Mercerie, la zona di San Marco. Anche gli autobus non sono immuni, visto che vengono utilizzati dalle bande per arrivare a Venezia. Tanto per non perdere tempo, martedì un romeno aveva alleggerito un passeggero all'altezza della Fincantieri. Ma gli è andata male.
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