Riparte la guerra alle recensioni bufala

Venerdì 20 Gennaio 2017
Riparte la guerra alle recensioni bufala
Una decina di certificati Ava (Associazione veneziana albergatori) consegnati ai propri associati per difendersi dalle critiche infondate su Tripadvisor. Continua la battaglia delle categorie di Venezia contro il portale di viaggi e turismo, o meglio, contro le recensioni anonime che non trovano riscontri nella realtà.
Il fronte è stato riaperto dal bacaro veneziano La Mascareta a Santa Maria Formosa, dove è apparso un avviso con insegna rossa, una sorta di divieto di accesso: Locale #NoTripAdvisor, basta false recensioni. Ad averlo appeso è stato il suo titolare Mauro Lorenzon che sta lanciando su Facebook un movimento di ristoratori e albergatori veneziani contro le recensioni negative anonime sul portale web.
L'Ava ha da tempo messo in piedi uno sportello per assistere i propri associati e, vagliate le lamentele delle attività ricettive, ha rilasciato una decina di attestati che condannano le recensioni come sbagliate, irreali o non scritte nemmeno da clienti. Saranno poi i titolari degli alberghi a decidere come utilizzare il certificato, per dimostrare ai propri clienti o avvocati (se si dovesse arrivare in tribunale) la falsità di quanto riportato su internet. Molti alberghi e ristoranti spesso lasciano perdere, ma non tutti. Il ristorante Do Forni, ad esempio, era riuscito nel 2015 ad ottenere una sentenza dal giudice per obbligare Tripadvisor a rimuovere una recensione ritenuta diffamatoria e offensiva, scritta da un nickname a cui non si è mai riusciti a risalire. «In questi anni ne abbiamo viste di tutti i colori spiega Claudio Scarpa, direttore dell'Ava ad esempio opinioni negative copiate e incollate per diverse strutture lo stesso giorno e nello stesso momento. Addirittura, in una recensione qualcuno aveva scritto che un'attività ricettiva del centro storico aveva l'eliporto troppo piccolo. O ancora, si è criticato un albergo a 5 stelle della terraferma per la pizza cattiva. Peccato che la pizzeria si trovava all'angolo dell'hotel ma nulla c'entra con la struttura ricettiva di lusso. Altra volta, una signora inglese aveva chiesto ad un albergo un cuscino memory e non avendolo i dipendenti erano usciti a comprarglielo, ma per tutta risposta la cliente ha scritto ben 25 recensioni negative su Tripadvisor, non solo sull'albergo ma su tutti i ristoranti e le attrazioni turistiche di Venezia».
Il problema, spiega il direttore dell'Ava, non sono le opinioni ma l'anonimato dietro cui si nascondono i commentatori di Tripadvisor. «Le critiche ci sono anche sul sito Booking.com ma con nome e cognome afferma Scarpa e quindi si può risalire all'evento e ricordarsi cosa è successo, chi può averlo scritto». E se molte opinioni sul portale sono fasulle, non tutte sono negative. «Da una parte c'è chi scrive male per dispetto o per danneggiare un concorrente afferma Scarpa ma dall'altra c'è anche chi si auto-loda con finti commenti positivi per far salire di punteggio il gradimento dell'hotel o ristorante sul portale».
È d'accordo Ernesto Pancin, segretario dell'Aepe (Associazione pubblici esercizi): «Ci è giunta voce - spiega - che esista un mercato delle recensioni, cioè delle offerte per scrivere su incarico commenti positivi riguardo ad un determinato locale. Questo, assieme ai giudizi negativi infondati, danneggiano la professionalità e la credibilità degli esercenti: invitiamo sempre a rispondere sul portale quando qualcuno scrive sciocchezze».
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