Reflui, esposto alla Corte dei conti

Domenica 24 Febbraio 2019
Reflui, esposto alla Corte dei conti
FOGNATURE
VENEZIA Dove sono finiti i soldi dei canoni per gli scarichi reflui, che ogni famiglia paga regolarmente nella bolletta del servizio idrico di Veritas? Preso singolarmente, questo canone vale pochi euro ma se consideriamo gli incassi fra la totalità delle utenze del territorio comunale, si parla di milioni.
QUASI 25 MILIONI
La consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Elena La Rocca, ha scoperto che negli ultimi tre anni le entrate provenienti da questo canone sono state di ben 24 milioni 860 mila euro e che - risulta dalle sue ricerche - nemmeno un euro sarebbe stato destinato allo scopo originario: manutenzione e scavo dei rii, realizzazione e manutenzione degli impianti di depurazione di proprietà comunale, manutenzione dei gatoli e tubazioni di fognatura nera o mista; servizio di spurgo e pulizia degli impianti individuali come le fosse settiche.
Stufa di non sentirsi rispondere dopo emendamenti, mozioni depositati e discussi negli ultimi bilanci di previsione, La Rocca ha deciso di presentare lunedì un esposto alla Corte dei conti e alla Procura e, attraverso il deputato Alvise Maniero, intende far arrivare la questione sul tavolo dei ministri dell'Ambiente e dell'Economia.
LE ACCUSE
«In quest'ultimo caso - attacca La Rocca - i cittadini pagano regolarmente ditte private e ogni intervento di spurgo costa centinaia di euro, quando dovrebbe essere finanziato dal canone dei reflui. Questa storia va avanti almeno dal 1996 e se singolarmente sono pochi euro, a livello di comune si parla di milioni. Quasi 25 negli ultimi tre anni che sono finiti nel calderone del bilancio e così sono stati utilizzati per altre cose».
Non si tratta di un'azione estemporanea, ma il frutto di circa due anni di lavoro per reperire i dati e per poterli elaborare. «Non è stato facile avere queste informazioni - spiega la consigliera - e comunque ho cercato prima di vedere se un cambio di rotta fosse possibile. A fronte di 24 milioni 860mila euro di entrate di canone, sono stati destinati alle spese per la manutenzione delle fognature 7 milioni 725mila euro, ma provenienti da altri capitoli di bilancio. Neanche un euro dal canone e comunque un terzo dell'importo riscosso ai cittadini. Questo di fronte a disposizioni precise (Legge 206/1995, accordo di programma tra Comune e Magistrato alle Acque del 1996 e delibera di giunta (commissario) 327 del 2014. Se non ce lo spiegano loro - conclude - lo farà qualcun altro».
LA RISPOSTA
Sul tema risponde l'assessore al Bilancio, Michele Zuin, che già lo scorso settembre aveva sostenuto che quei fondi non sono a destinazione vincolata.
«Riteniamo - ribadisce Zuin - come Amministrazione che le entrate della L.206/1995, non siano da considerarsi a destinazione vincolata non rinvenendo nel disposto normativo un vincolo di destinazione immediato e diretto delle relative somme. A comprova, fin dalla prima istituzione e per tutte le annualità di questa contribuzione tali entrate non sono mai state oggetto di vincolo di destinazione contabile: 20/12/93 (sindaco Cacciari I), 1/12/97 (Cacciari II), 1/1/2000 (Commissario Troiani), 15/5/2000 (Costa), 6/5/2005 (Cacciari III), 26/4/2010 (Orsoni), 22/7/2014 (Commissario Zappalorto).
Ma, soprattutto - conclude - per guardare ai fatti e non fermarsi a codici e codicilli, il totale delle risorse impegnate dall'amministrazione in questi anni è superiore alle somme che secondo la consigliera si sarebbero dovute accantonare».
Michele Fullin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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