Referendum separazione, Zaia pronto a rompere gli indugi: voto in autunno

Mercoledì 7 Marzo 2018
Referendum separazione, Zaia pronto a rompere gli indugi: voto in autunno
L'ANNUNCIO
VENEZIA Il referendum sulla separazione di Venezia e Mestre si farà, carte bollate permettendo, il prossimo autunno, presumibilmente alla fine di settembre o all'inizio di ottobre. La data ancora non c'è, ma verrà fissata a breve. È quanto ha annunciato ieri il governatore del Veneto, Luca Zaia, a Palazzo Balbi, a margine della firma del protocollo di intesa per la valorizzazione dell'ex Corte Benedettina di Legnaro. E poco importa che il Tar non abbia ancora dato il suo verdetto in merito ai ricorsi presentati dal Comune e dalla Città Metropolitana di Venezia. «Con il sindaco Luigi Brugnaro ho un ottimo rapporto - ha detto Zaia - ma io devo dar corso a un adempimento dopo il pronunciamento del Consiglio regionale del Veneto». Di più: «La delibera è pronta, manca solo la data. Gli uffici sono al lavoro per decidere il giorno evitando sovrapposizioni con le prossime elezioni amministrative, tenuto conto che ci sarà la par condicio e il silenzio. Comunque - ha aggiunto il governatore - escluderei il voto entro l'estate, più probabile in autunno». Occhio: Zaia non intende aspettare il verdetto del Tar, per il governatore il riferimento normativo non è la legge Delrio, ma la legge regionale 25. Dunque, a detta della Regione dovranno votare solo gli elettori del Comune di Venezia. Ma quando? Zaia: «Nella prossima seduta della giunta regionale fisseremo la data».
LA SVOLTA
Lo scorso 20 febbraio il consigliere regionale della Lega, Alberto Semenzato, aveva annunciato che il governatore avrebbe fissato la data del referendum sulla separazione di Venezia e Mestre solo dopo il pronunciamento del Tar sul ricorso presentato dal Comune e dalla Città metropolitana contro il giudizio di meritevolezza votato dall'assemblea legislativa veneta. «Zaia - aveva riferito Semenzato - ci ha detto che se dal Tar arriverà il via libero al referendum, sarà sua cura indire la data della consultazione nella prima riunione di giunta dopo le elezioni del 4 marzo. Quindi presumibilmente martedì 6 marzo avremo la data del voto». Fissare la data del voto prima del pronunciamento del Tar - aveva del resto spiegato in aula rispondendo a una mozione della pentastellata Erika Baldin - sarebbe rischioso: i consiglieri regionali potrebbero essere chiamati a rispondere di danno erariale. Ma il 21 febbraio, durante l'udienza al Tar, c'era stato il colpo di scena: gli avvocati della Regione avevano annunciato che nella seduta della giunta del 6 marzo sarebbe stata approvata la delibera di indizione del quinto referendum per la separazione di Venezia dalla terraferma. Con il risultato che la discussione era stata rinviata.
LA SEDUTA
Ieri era il 6 marzo, la giunta si è effettivamente riunita a Palazzo Balbi, ma non ha deliberato alcunché. «È stata una seduta veloce, snella - ha detto il governatore Zaia - La delibera comunque è pronta, manca solo la data, la approveremo nella prossima riunione». Se sarà così, vien da pensare che Comune e Città metropolitana di Venezia impugneranno anche l'indizione del referendum. Se invece tutto filasse liscio, sarebbe il quinto referendum. Finora si sono svolte infatti quattro consultazioni per la separazione amministrativa tra la Venezia insulare e la terraferma. Nel 1979, 1989 e 1994 la maggioranza della popolazione si espresse contro la separazione. Dopo la separazione di Cavallino-Treporti con referendum del 1998 (condotto però tra la sola popolazione del litorale), nel 2003 la consultazione venne riproposta per la quarta volta.
Al.Va.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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