Rapina con i vigili in bagno D'Este: «Irresponsabili»

Giovedì 20 Aprile 2017
«Siamo in una delle piazze più importanti del mondo e non si può essere indisciplinati in questo modo, men che meno in un momento come questo». L'assessore comunale alla Sicurezza Giorgio D'Este commenta amaramente il provvedimento disciplinare che è stato notificato ai 4 vigili urbani che lo scorso 17 marzo si trovavano in Piazza ma al momento dell'accensione del fumogeno, quando le chiamate hanno iniziato ad arrivare alla centrale, erano tutti in ufficio anziché sul campo, ufficialmente a fare pipì.
«Quanto accaduto è irresponsabile - va giù duro l'assessore - non è tollerabile. L'episodio è grave e mi ha spiazzato. Mai avrei pensato che si verificasse un fatto del genere». Ai 4 agenti è arrivata la sospensione di un giorno dal servizio e al responsabile di turno nella centrale operativa un richiamo (provvedimento più lieve) pare per non aver accertato subito, o nel modo più corretto, cosa stesse accadendo in Piazza. «Non è possibile - riprende l'assessore - che 4 agenti siano in servizio e che tutti, contemporaneamente, si trovino in ufficio quando vi sono precise direttive sulla vigilanza. Speriamo non debba mai più ripetersi: questo è un corpo di Polizia e da tale si deve comportare». Giusta la punizione adottata secondo D'Este, «Gli agenti potranno fare i ricorsi che ritengono opportuni ma hanno una responsabilità. Non stanno giocando a Risiko o soldatini e non si trovano lì per fare contravvenzioni ma per occuparsi di pubblica sicurezza in un momento in cui vige l'allerta antiterrorismo». Basta pensare, spiega l'assessore, agli incontri dei comitati d'ordine pubblico negli ultimi mesi. «Sotto la guida della Prefettura e del coordinamento del questore - conclude - son state date precise disposizioni di attività di supporto alle forze dell'ordine in materia di antiterrorismo nel rispetto delle competenze. In una situazione così calda non si può prendere niente sottogamba». Il sindacato Diccap intende sostenere i 5 agenti che stanno ancora valutando il da farsi, al momento solo alcuni di loro sono orientati a presentare un ricorso al Tribunale del lavoro. A sollevare perplessità sulla tipologia di provvedimento disciplinare adottato è Daniele Giordano della Cgil. «Ci risulta che in altri episodi simili siano stati avviati dei provvedimenti meno gravi: richiami o multe sulle ore di servizio. Vogliamo conoscere il motivo della sospensione che nella graduatoria delle sanzioni, precede il licenziamento. Riteniamo giusto punire il comportamento sbagliato ma c'è da capirne se questa sia una punizione esemplare (perché il fatto è stato portato alla luce dai media) oppure perché si vuol dare un chiaro messaggio sulle mansioni dei vigili. In quest'ultimo caso però, se la Pm deve considerarsi di supporto alle attività antiterrorismo, ci chiediamo chi abbia mai formato e addestrato gli agenti per fare i Rambo».
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