Quel post anti Liberazione sulla pagina Facebook di Giusto «Non sapevo, lo rimuovo»

Domenica 30 Aprile 2017
«Non ce ne f... un c... della liberazione dal nazifascismo! non ce ne f... un c... della resistenza! non ce ne f... un c... della repubblica italiana», e, ancora «il 25 aprile noi celebriamo unicamente la festa di San Marco». È un manifesto su sfondo rosso, col Leone e le parole in giallo, pubblicato sulla pagina Facebook di Giovanni Giusto dal venetista Piero Pazzi. E, massimo dello spregio, Liberazione, Resistenza e Repubblica Italiana le ha scritte a lettere minuscole.
Il delegato del sindaco Luigi Brugnaro per la Tutela delle tradizioni, raggiunto al telefono, dice che è all'estero e che non ne sapeva nulla.
Ma il post è stato pubblicato alle 20.49 del 23 aprile. Possibile che non se ne sia accorto in una settimana? Che nessuno gliel'abbia segnalato?
«Questo dimostra quanto io usi Facebook, lo guardo ogni tanto per cercare notizie. Anzi, grazie di avermelo segnalato».
Adesso, comunque, lo sa, cosa intende fare?
«Tolgo immediatamente quel post. A volte io grido per farmi ascoltare e denuncio la mancanza della democrazia e di libertà di parola ma nel rispetto di tutti, e soprattutto di chi ha combattuto ed è morto per difendere la libertà del popolo, indipendentemente da quello che propugnava in quel periodo. Del resto oggi saremmo tutti musulmani se all'epoca la Serenissima non fosse andata con le navi in acqua a fermare, a Lepanto, la risalita del turco».
Lei lo conosce Piero Pazzi?
«Chi non lo conosce, è quello che ha inventato il megafono anti suonatori da strada. Ha uscite che a volte sorprendono ma in questo caso qua è estremamente esagerato».
Esagerato è un eufemismo. Lei è un ufficiale giudiziario, ha intenzione di denunciare Piero Pazzi alle autorità?
«È un fatto gravissimo sicuramente, non so se posso denunciare una cosa del genere. Io sono perché il popolo possa esprimersi in qualsiasi modo ma se vuoi essere rispettato devi rispettare le altre persone».
L'obiettivo di festeggiare il 25 aprile solo come festa di San Marco è anche il suo?
«Piero Pazzi parla del suo obiettivo ma non è il mio».
È la seconda volta, nel giro di pochi mesi, che la pagina Facebook di Giusto finisce sotto accusa: a giugno dell'anno scorso era stato criticato dai venetisti perché aveva indossato la fascia tricolore, in rappresentanza del sindaco, ad Amalfi alla cerimonia alla cerimonia della presentazione degli equipaggi del Palio delle Repubbliche. Lui rispose sul social network, ripetendolo due volte, «Gavè razon, a portar la fascia me xe vegnua fora l'orticaria», parlando di «allergia» e spiegando «no te digo quanto che go porchisà...». Da destra e sinistra ci fu chi chiese al sindaco di revocargli le deleghe, e i cattolici si lamentarono perché aveva porconato, ma non se ne fece nulla perché era la settimana dei ballottaggi per le amministrative in vari Comuni e nessuno voleva creare problemi alla Lega. (e.t.)
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