Quattro pestaggi in quattro giorni: una banda di ragazzi senza scrupoli

Sabato 19 Gennaio 2019
Quattro pestaggi in quattro giorni: una banda di ragazzi senza scrupoli
I PRECEDENTI
VENEZIA Quattro pestaggi in quattro giorni e un incubo, quello di trovarsi faccia a faccia con un manipolo di adolescenti pronti a menare le mani anche solo per gioco (quando anche per miseri bottini di 60 euro da rapinare ad un amico), che attraversa la città come fosse un fantasma. Perché a Venezia è allarme baby-gang.
CHI SONO
Sui quattro casi stanno indagando polizia e carabinieri. Che un primo identikit l'hanno abbozzato: sono tutti veneziani (alcuni della città, altri della terraferma), sono adolescenti, si vestono quasi sempre in maniera identica (nei racconti delle vittime torna spesso un giubbotto bianco mimetico) e agiscono per il gusto della violenza.
Inizia tutto la sera di giovedì 10 gennaio: Strada Nuova, una coppia di ragazzi passeggia, stanno tornando a casa da una serata. Li avvicina un gruppetto di ragazzini che, forse per provare a racimolare qualche euro facile, aggredisce il ragazzo e lo getta a terra coprendolo di pugni. Passa poco più di un giorno e ci risiamo.
Venerdì sera, 11 gennaio, alcuni minuti prima di mezzanotte, sestiere San Polo. All'altezza della salizada sette adolescenti - ma tra loro c'è anche un dodicenne - se la prende con un ragazzo bengalese, all'inizio identificato come venditore di rose, ma in realtà aiuto cuoco in un'osteria non tanto distante. Viene accerchiato e malmenato. Riesce a liberarsi solo grazie all'intervento di un trentenne veneziano che, mentre era in giro con il suo cane, nota il capannello di giovani parlottare tra loro mentre il cuoco bengalese si allontana con il volto tumefatto e il labbro sanguinante, tanto che pure la pavimentazione della salizada resterà macchiata per diverse ore. Non contenti, tre di loro si erano poi decisi a pedinare il trentenne che aveva preso le difese della vittima, obbligandoli a cercarlo (invano) per chiedergli scusa. La notte brava della baby gang era poi proseguita sotto casa dell'uomo, in campo San Polo, dove avevano anche sfondato a calci la porta del palazzo - entrando nella tromba delle scale - per ottenere una spiegazione a quattr'occhi con l'uomo. Intrusione che è costata una denuncia per violazione di domicilio.
IL PESTAGGIO DEL BRANCO
Il terzo caso, quello denunciato soltanto mercoledì, porta la data di sabato 12 gennaio quando ai giardini della Marinaresca un sedicenne di origine egiziana, ma da anni residente a Marghera con i genitori, è stato picchiato da una quindicina di coetanei decisi a impadronirsi dei 60 euro che lui aveva nel portafoglio. Un'aggressione di gruppo, un vero branco inferocito, che ha mollato la presa grazie alle grida e alle minacce, dalla finestre, di un residente della zona. Anche in questo caso, una sola denuncia per tentata rapina e lesioni personali spiccata nei confronti di un sedicenne, amico della vittima e suo primo aguzzino.
L'ultimo episodio, in ordine di tempo, nella notte tra sabato 12 e domenica 13 quando una baby gang di sette ragazzini si è avvicinata a tre ventenni, un veneziano e due suoi amici di fuori città, in una calle morta nel sestiere di San Polo. A loro gli adolescenti avevano chiesto del fumo e sentendosi rispondere che i ventenni non ne avevano, li avevano minacciati di consegnargli quanto avevano con sé, colpendo in viso, con un tirapugni l'unico veneziano del gruppo.
Nicola Munaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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