Quando i Ricordi spengono l'emozione

Venerdì 22 Marzo 2019
Quando i Ricordi spengono l'emozione
Lui è un depresso cronico che vede tutto nero, lei un'ottimista che ama il lato positivo della vita. Colpo di fulmine durante una festa a Ponza, passione travolgente, meglio andare a vivere insieme. Ma solo per un po': gli equilibri si sfaldano, l'amore sprofonda, lei diventa un po' più triste, lui un pelino più allegro. A dieci anni di distanza dal poetico Nove inverni, Valerio Mieli torna a raccontare un'altra storia d'amore partendo però da un altro punto di vista, quello dei ricordi, muovendosi avanti e indietro nel tempo in un fast forward e rewind sempre ingannevole. Perché le memorie, spesso, non collimano, i ricordi di uno stesso evento a volte non convergono, gli sguardi non si incontrano, e i sentimenti, il più delle volte, finiscono per contaminare pensieri, azioni e parole. Ecco allora che il viaggio emozionale ed emotivo in soggettiva nell'anima e nelle psicologie dei due protagonisti (il solito cupo e tenebroso Luca Marinelli e l'imbambolata Lina Caridi) si carica di continue proiezioni, slittamenti di tempo, piccoli flash, immagini che rimandano ad altro: un suono, un profumo, un colore, un sapore, un corpo. L'ambizioso Mieli mira in alto: si affida al suo indubbio talento visivo per costruire un puzzle di volti, sguardi e sensazioni che faticano a trovare il cuore delle emozioni, vittime della propria bellezza formale. E incollandosi a volti, corpi e occhi dei suoi protagonisti, li insegue attraverso boschi verdi segnati da alberi geometrici, tra nebbie e brume di giardini e ville antiche, fra memorie che fluttuano come i capelli rossi di un'antica amata, in continui controluce e primi piani sognanti che richiamano l'ultimo Malick, pose statuarie alla In the mood for love e richiami agli esperimenti di Gondry. Il che, a lungo andare, finisce per appesantire il fluire del racconto, per altro piuttosto esile, ingabbiato dalla propria struttura visiva ma soprattutto raggelato da una bellezza che soffoca l'emozione. Tanto da rendere i suoi protagonisti, ricordi compresi, mai davvero interessanti.
Chiara Pavan
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