Presa la banda delle nomadi che colpì anche a Ceggia

Martedì 19 Marzo 2019
L'OPERAZIONE
PADOVA Una donna distraeva il padrone di casa e intanto un'altra girava per l'abitazione rubando tutto ciò che poteva. Ad attenderle in strada, pronto a sgommare via con la refurtiva, c'era il complice-autista. Il metodo d'azione era sempre lo stesso, le vittime sono almeno dieci sparse nelle province di Padova, Treviso, Vicenza e Venezia.
I carabinieri della compagnia di Piove di Sacco hanno smascherato una banda di nomadi (sei donne e un uomo) ritenuta responsabile di una raffica di furti in casa messi a segno tra il settembre del 2018 e il gennaio di quest'anno. L'operazione è stata avviata e portata avanti dai militari della stazione di Legnaro, che si sono messi sulle tracce di una Ford Fiesta sospetta riuscendo poi ad incastrare i malviventi.
Il pm di Padova Sergio Dini ha chiesto e ottenuto diverse misure cautelari. È finita in carcere Smeralda Gurgevic, ritenuta una figura-chiave dell'associazione, 28enne residente a Treviso con precedenti penali. Era già in regime di detenzione domiciliare e gli investigatori hanno accertato che sia evasa per commettere i reati. Obbligo di dimora e presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria sono invece le due misure emesse nei confronti di A.L., 50enne, e H.L., 53enne, due donne residenti rispettivamente a Treviso e Paese (sempre nella Marca). La doppia misura cautelare ha colpito anche l'unico componente maschile della banda, A.P., 22enne di Treviso. Indagate a piede libero anche altre tre donne: L.G. di 21 anni di Paese, F.P. di 21 anni di Treviso e S.I., 39 anni, residente nello stesso capoluogo.
Le componenti della banda agivano sempre in due, presentandosi al campanello della propria vittima e fingendo di essere assistenti sociali oppure vecchie amiche di famiglia. Sono accusate di nove furti e un tentato furto per un bottino complessivo stimato in 25mila euro. Le vittime sono tutte persone anziane che vivono in case singole. L'indagine è partita da una denuncia di una donna di Saonara alla quale il 24 novembre erano stati rubati soldi e bancomat. I carabinieri di Legnaro hanno posato la lente d'ingrandimento su una Ford Fiesta grigia.
Il pedinamento dell'auto, unito alle immagini delle telecamere, ha permesso di addebitare alla stessa banda anche i furti ai danni di una pensionata 78enne di Ceggia (il 14 dicembre: vennero portati via soldi e monili in oro) e ad una 85enne di Bassano (31 dicembre). I furti sono poi proseguiti colpendo un anziano di Campiglia dei Berici (Vicenza) il 2 gennaio e un pensionato di Vittorio Veneto il giorno seguente.
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati ieri dal capitano Enrico Zampolli assieme al maresciallo che guida la stazione di Legnaro, Marialdo Rossin. «In molti di questi casi - sottolinea il comandante - le vittime hanno subìto il furto di oggetti preziosi anche dal punto di vista affettivo, come gioielli di famiglia e anelli matrimoniali. Si tratta di ladre senza scrupolo, capaci di carpire la buona fede degli anziani. Riteniamo che la stessa banda possa aver commesso altri furti, per questo invitiamo chi abbia subìto colpi simili a contattare la stazione di Legnaro».
Gabriele Pipia
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