Piante e tavoli, multa al Paradiso Perduto

Martedì 25 Aprile 2017
(g.prad.) Nuova sanzione in arrivo al locale Il Paradiso Perduto in fondamenta della Misericordia a Cannaregio.
La verifica dei vigili urbani a Pasquetta ha trovato fuori posto un tavolino, ma a sforare ulteriormente le misure del plateatico, racconta amaramente il titolare, Maurizio Adamo, anche le piante di fiori che abbelliscono la riva. «Si tratta di un vaso di fiori d'arancio, uno di limone e uno con le margherite - spiega il gestore - le misure sforate sono andate ad aggiungersi a quelle del tavolino fuori posto e ora attendiamo che ci arrivi una mail di posta certificata Pec con la sanzione o il provvedimento di chiusura temporanea, sarebbe l'ennesimo». Adamo ricorda quando, lo scorso settembre, un episodio simile gli è costato la chiusura del locale e la perdita di grossi quantitativi di alimenti che erano pronti ad esser venduti e poi donati alla mensa di Betania. «I vasi di fiori sono stati verbalizzati - riprende il titolare - rischiamo di perdere i nostri quattro tavolini, già insufficienti a competere con i plateatici degli altri locali vicini». L'imprenditore si sfoga: «la colpa non è dei vigili che fanno il loro lavoro e sono stati chiamati ad intervenire ma credo che una pattuglia di forze dell'ordine alle 16.30 nel giorno di Pasquetta (un motoscafo e 4 agenti) abbiano ben altro da fare in una giornata come quella. Ad ogni modo - continua l'esercente, come cittadino e imprenditore non ne posso più ad essere trattato così». A detta di Adamo, il problema non sono le tre piante di fiori o il tavolino di spostato, ma di quanto sta accadendo nel centro storico veneziano. «Non esiste praticamente più la vita sociale, il dopo lavoro, non ci è quasi più possibile fare nulla senza essere sanzionati». Fa paura lo spettro della chiusura, del non riuscire a superare le tasse e le difficoltà burocratiche. «Dobbiamo riprenderci la venezianità - conclude il gestore - invito i veneziani e gli imprenditori a costituirsi in comitati cittadini per ottenere quello che una volta era normale e democratico, ad esempio un momento di ballo di festa (ci è stato portato via il diritto storico ad un sano divertimento) e di dibattito sul territorio».
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci