Pesano gli interessi, servizi in perdita

Sabato 12 Settembre 2015
Per i primi anni il tram correrà in perdita per colpa degli interessi passivi sui mutui accesi da Pmv per pagare l'opera. «A Padova lo ha finanziato il Comune, a Venezia l'Amministrazione ha costretto la società a indebitarsi, c'è una bella differenza ha detto ieri mattina l'amministratore delegato di Avm Giovanni Seno ringraziando l'amministratore unico di Pmv Antonio Stifanelli per l'enorme lavoro svolto. Lavoro che, per quanto riguarda Pmv, non si concluderà ma continuerà perché la società gestirà le manutenzioni per i prossimi 40 anni e ha messo in conto di spendere 35 milioni di euro; inoltre sempre Pmv sta lavorando per rendere il servizio sempre più indipendente dalle forniture di Alstom (ex Lohr) in modo da risparmiare sui pezzi di ricambio, e ha cominciato dagli pneumatici acquistati direttamente alla Michelin.
Seno e Stifanelli hanno partecipato, assieme all'assessore alla Mobilità Renato Boraso, al direttore Automobilistico Actv, Elio Zaggia, e al direttore generale Vela, Vincenzo Monaco, prima alla riunione della Commissione Trasporti presieduta da Renzo Scarpa, e poi alla presentazione ufficiale della nuova linea del tram, che finalmente dopo dieci anni arriverà a Venezia.
Dopo i primi anni e aver pagato tutti gli interessi su 90 milioni di euro di mutui (che producono uno sbilancio di 4 milioni di euro l'anno), «il tram comincerà a guadagnare, e anche bene» ha continuato Seno (alla fine dei 40 di gestione è previsto un utile di 20 milioni di euro). Ha avvertito, però, che l'equilibrio economico dell'intero sistema di trasporto pubblico locale (Tpl) non sarà certo garantito dal siluro rosso. Sui trasporti veneziani continuano, anche dopo che Avm è tornata in leggero utile («tirata come un elastico»), a pesare tra i 10 e i 12 milioni di euro l'anno di perdite rispetto ai costi standard regionali: «Significa che tra il 2016 e il 2019, quando anche i nostri servizi di trasporto andranno a gara, Avm potrà perderli a favore di qualche privato».
Motivi? I 73 chilometri per anno e per abitante contro i 42 di media nazionale (al Lido sono addirittura 107), la dispersione territoriale (basta pensare solo al ponte della Libertà che unisce/separa Venezia e Mestre), le troppe fermate che aumentano enormemente i costi di gestione e le poche corsie preferenziali che, oltretutto, rari automobilisti rispettano. Quando gli utenti protestano, o anche quando lo fanno i partiti come ieri mattina il Pd - che ha chiesto di tornare a potenziare la linea 19 per Favaro e di far arrivare il tram a San Basilio («fondamentale per gestire i flussi turistici e dei pendolari decongestionando il Canal Grande» hanno detto Monica Sambo, Alessandro Baglioni e Maurizio Mandricardo) - devono insomma sempre tener presente che tutto si può modificare o aggiungere ma che prima bisogna fare i conti. Questo in sintesi ha risposto Seno.
Con tali premesse, e quindi con la consapevolezza che se il Comune vorrà tenersi il proprio servizio di trasporto e non finire nelle mani di qualche multinazionale, dovrà intervenire pesantemente sulla struttura, martedì 15 settembre si andrà all'inaugurazione del tram: l'appuntamento è per le 12.30 in via Monte Celo a Favaro da dove partirà il convoglio, con a bordo la Giunta e la commissione comunale competente, che sarà accolto dopo mezzora in piazzale Roma dal sindaco Luigi Brugnaro. All'alba del mattino dopo le prime corse regolari. (e.t.)
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