Pellicce di cani e gatti, bracconaggio e cinghiali

Sabato 25 Marzo 2017
Pellicce di cani e gatti, bracconaggio e cinghiali
Due magistrati delegati ad occuparsi dei reati a tutela degli animali. Da qualche settimana all'interno della Procura di Venezia è stata istituita una nuova area di specializzazione: ad occuparsene sono stati incaricati i sostituti procuratore Giorgio Gava e Raffaele Incardona. A loro, d'ora in poi, faranno capo tutti i fascicoli d'inchiesta relativi alle denunce per maltrattamento di animali che, fino ad oggi, venivano suddivisi tra tutti i magistrati della Procura.
Il procuratore reggente, Adelchi D'Ippolito, ritiene che, attraverso un percorso di specializzazione, possano essere raggiunti livelli più elevati di tutela degli animali, tema sul quale, nel corso degli anni, è maturata una sempre maggiore sensibilità da parte dell'opinione pubblica.
L'area di specializzazione, contraddistinta dalla sigla H, si occuperà, oltre che del reato di maltrattamento di animali, anche delle violazioni della legge a tutela delle specie in via di estinzione (la n. 150 del 1992, oltre al decreto degislativo n. 275 del 2001); del divieto di uso di pellicce di cani e gatti (legge n. 189 del 2005); delle norme a tutela della fauna selvaggia e di regolamentazione della caccia (legge n. 157 del 199) nonché della pesca marittima (decreto legislativo n. 4 del 2012). E ancora del bracconaggio ittico in acque interne, sanzionato in base alla legge n. 154 del 2016 e del contrasto alla diffusione del cinghiale, di cui si occupa la legge n. 221 del 2015.
Con questa iniziativa la Procura di Venezia si pone all'avanguardia, tra le prime in Italia a predisporre una struttura in grado di occuparsi con continuità e in maniera specializzata dei reati commessi ai danni degli animali, il cui numero è in crescita negli ultimi anni, in particolare a seguito della sempre maggiore attenzione prestata dai cittadini.
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