Panfilio: «Renzi dice una cosa Cuttaia un'altra. Chi mente? L'accoglienza è un fallimento»

Mercoledì 1 Giugno 2016
Sono una cinquantina i richiedenti asilo che, nelle prossime ore, verranno alloggiati nel centro di accoglienza di Conetta. Il gruppo è passato da Marghera per essere destinato al Comune della Bassa veneziana, unico centro in provincia che continua ad accogliere numeri rilevanti di immigrati.
«Come al solito eravamo all'oscuro di tutto e nessuno ci aveva informati di questo nuovo arrivo», ha affermato ieri il sindaco, Alberto Panfilio. Dal novembre scorso i dati sul numero degli arrivi non viene più comunicato agli uffici del Comune. «Renzi ci dice stamattina (ieri, ndr), che non c'è emergenza e che gli sbarchi sono in linea con gli altri anni. Il prefetto parla in modo completamente opposto. Chi mente dei due? Vivono in Paesi diversi? Di fatto sono due attori coinvolti nel fallimento del progetto di accoglienza organizzato da questo governo. Per il territorio della ex provincia di Venezia ricordo l'esistenza della ex base aeronautica di Ca' Bianca. Ah no scusate, ci sono le elezioni! Vergogna», chiude Panfilio.
Del resto sono già più di 600 gli ospiti alloggiati nell'ex base militare, a fronte di 200 residenti che, da 10 mesi, convivono con questa nuova situazione. Gli immigrati che sono passati per Conetta sono più di 1000. Una condizione difficile da gestire, vista la grande concentrazione di persone, provenienti da Paesi diversi, con culture non sempre in sintonia tra loro. Così a non sono solo i conensi, ma anche gli immigrati. L'ultima volta a metà aprile, quando un gruppo di richiedenti asilo ha occupato, di prima mattina, la strada che porta al centro di accoglienza, per chiedere un diverso trattamento e sopratutto uno sfoltimento delle presenze. Allora la situazione era rientrata solo dopo le 13, quando la cinquantina di protestanti ha liberato la strada e ha concesso agli addetti della cooperativa di entrare. Solo cinque gli agenti intervenuti nei primi moneti di trambusto. Una carenza di forze dell'ordine che i residenti hanno più volte denunciato.
Filippo Greggio

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