«Ospedale salvato dalla Romea»

Giovedì 18 Ottobre 2018
«Ospedale salvato dalla Romea»
CHIOGGIA
L'ospedale di Chioggia non corre alcun pericolo di ridimensionamento o chiusura. Lo ha assicurato il direttore generale dell'Ulss 3, Giuseppe Dal Ben, nel corso della riunione della III Commissione consiliare convocata per esaminare il nuovo Piano socio sanitario regionale 2019-2023, in corso di approvazione. La discussione era stata richiesta dalle consigliere Barbara Penzo e Marcellina Segantin, anche in considerazione delle carenze di personale, in particolare nei primariati.
I CONTENUTI DEL PIANO
Dal Ben ha tratteggiato, dapprima, i contenuti del Piano, spiegando che esso fornisce le linee guida strategiche per l'organizzazione socio sanitaria regionale e non le previsioni dei posti letto o delle strutture territoriali «quanti e dove», che saranno indicate nelle schede ospedaliere. Per quanto riguarda l'ospedale di Chioggia, Dal Ben ha riconosciuto le difficoltà nella dotazione di personale («Ma è un problema su scala nazionale», ha detto) e i nodi dei tre primariati da rinnovare. A Urologia e Oculistica, al posto, rispettivamente, di Giuseppe Tuccitto e Pino Rizzo, sono stati nominati Giorgio Artuso (Dolo) ed Emilio Rapizzi (Mestre), a scavalco, per così dire, in attesa dei relativi concorsi che sarebbero imminenti. Tuttavia Dal Ben ha tenuto a precisare che i due primari sono «pienamente responsabili» anche nella gestione della struttura di Chioggia.
I PROBLEMI DI PEDIATRIA
C'è poi il problema di Pediatria, il cui primario, Mario Lattere, andrà in pensione a fine anno. Anche qui, ha assicurato il direttore generale, «si farà il concorso al più presto». Nell'ospedale di Chioggia, inoltre, negli ultimi anni, «sono stati fatti investimenti per 18-19 milioni, altri sono in corso sulle strutture e sono state acquistate apparecchiature all'avanguardia». Abbandonare tutto questo, a Dal Ben, sembra inverosimile. Senza contare che la conformazione geografica di Chioggia e dell'area sud obbliga al mantenimento dell'ospedale, anche se il bacino di utenza si aggira sui 70mila abitanti rispetto ai 200mila tipici degli altri ospedali spoke della Regione. «Se la Romea fosse un'altra strada e si potesse arrivare all'Angelo in pochi minuti ha detto Dal Ben l'ospedale di Chioggia potrebbe essere a rischio. Ma con un'ora circa di percorrenza, su questa strada, non è pensabile che Chioggia possa fare a meno dell'ospedale». Una considerazione paradossale che ha sollecitato una battuta dell'ex sindaco Giuseppe Casson («Meglio tenerci la Romea così com'é, allora»). Restano, però, anche altre considerazioni: dal grande afflusso di turisti, nella stagione balneare, che rappresentano «il vero banco di prova», ha detto il primario del Pronto soccorso Andrea Tiozzo, dei servizi per l'emergenza, all'alta percentuale (quasi il 25%) di popolazione over 65.
Diego Degan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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