Omaggio a Pina Bausch, l'imperatrice della danza

Venerdì 20 Ottobre 2017
IL BALLETTO
«Noi tutti conoscevamo Pina e ciascuno sente la sua mancanza a modo proprio () Ma c'è una cosa di Pina che tutti i nostri ricordi hanno in comune anche se non ne siamo (ancora) consapevoli ed è il suo sguardo su di noi». Con queste parole Wim Wenders raccontava, dopo la scomparsa Pina Bausch, la forza e l'acutezza dolorosa dello sguardo che la straordinaria artista tedesca appoggiava sulle persone, sulle loro vite e sui loro movimenti. È dunque a quello sguardo che il Teatro La Fenice dedica un omaggio attraverso le creazioni dei danzatori-coreografi plasmati dal Tanztheater in Lo sguardo dell'imperatrice. Eredità Wuppertal. Una serata speciale che domenica 22 ottobre porterà sul palcoscenico del Teatro Malibran di Venezia un dittico di pezzi di ballerini cresciuti nella compagnia. Raphaelle Delaunay e Asha Thomas saranno le interpreti di Ginger Jive, una coreografia della stessa Delaunay su musica di Pierre Boscheron e luci di Maël Guiblin; a seguire Pablo Aran Gimeno danzerà l'assolo At 17 centimeters above the floor, opera di Jorge Puerta Armenta con luci di Marco Wehrspann.
PUNTO DI RIFERIMENTO
La Bausch, scomparsa nel 2009 eppure ancora percepita come un punto di riferimento per la danza e il teatro del contemporaneo, ha costruito il suo Tanztheater su cardini unici: «irruzione del gesto quotidiano nel tessuto coreografico, interdisciplinarietà, annullamento del diaframma tra il dentro e il fuori del teatro, idea del corpo scenico come erogatore di emozioni, messa a punto di un sistema d'improvvisazione basato anche sul vissuto degli interpreti», come ha detto Leonetta Bentivoglio che ha curato il progetto in collaborazione con Ninni Romeo. La danzatrice-coreografa ha influenzato la scena internazionale di fine Novecento e i suoi danzatori. Un esempio lampante è Raphaelle Delaunay che ha coltivato una vocazione da coreografa-performer.
Con la danzatrice afroamericana Asha Thomas, in Ginger Jive porta a Venezia un duetto beffardo ed elegante, che flirta con black dance e hip-hop modellando un tessuto coreografico ludico e provocante. Anche in At 17 centimeters above the floor emerge il riflesso della poetica della Bausch, che affiora come suggestione all'interno di quest'indagine autoanalitica firmata da Jorge Puerta Armenta e riferita alla biografia di Pablo Aran Gimeno.
Giambattista Marchetto
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