Occupazioni, linea dura dell'Ater

Giovedì 23 Marzo 2017
È mamma di quattro bambini, uno dei quali con disabilità al 100%, ma l'Ater non sente ragioni e la vuole fuori di casa. C.S. il 14 aprile sarà sfrattata perché quattro anni fa ha occupato una casa in centro storico per dare un tetto ai suoi figli.
«Si era adoperata per entrare nelle graduatorie spiega il suo avvocato Antonio Alessandri ottenendo la nona posizione. Poi però non se n'è fatto nulla. Trovo vergognoso questo atteggiamento del Comune, del tutto assente, che non ha fatto mai nulla per una persona in difficoltà». L'avvocato ci tiene a precisare anche che: «In punta di diritto potrebbe anche avere ragione l'Ater, ma una persona con quattro figli, il marito disoccupato, che alternative ha? Si sente parlare di famiglie che pagano 80 euro per un alloggio, lei è disposta a contribuire, nella misura in cui le sia possibile. È ora che il Comune si svegli, avrebbe dovuto farlo prima, ma una soluzione si deve trovare». Ora l'iter è in fase penale, con l'Ater che non demorde, anzi: «La donna prima di portare i suoi figli nella casa occupata l'ha sistemata a sue spese prosegue Alessandri migliorandola. E l'Ater la condanna anche per questo, dato che ha fatto ricorso per occupazione arbitraria di immobile al tribunale, chiedendo anche 5mila euro per danno al prestigio d'immagine e per non aver avuto l'autorizzazione ai lavori».
Oltre a ciò la donna lamenta un altro problema: «Siamo senza acqua -spiega - perché ce l'hanno tolta, così come mi hanno levato l'accompagnatoria per mio figlio. Ho chiesto di spostare l'appuntamento per la visita sulla sua malattia genetica perché avevamo entrambi l'influenza, ce l'hanno concesso, la raccomandata però ci è arrivata il 13 dicembre notificandoci che il rinvio sarebbe stato previsto per il 5. E oggi non mi rispondono più».
Dito puntato contro il Comune anche a Cannaregio, dove la gestione da parte di Insula è oggetto delle lamentele dei condomini: «Abbiamo avuto alcuni problemi con l'amministratore precedente spiega Margherita per cui si è scelto di passare direttamente a Insula. E lì sono cominciati i disastri». La donna, che vive nella zona delle case nuove dietro alla stazione, alla fine di calle Priuli, non ci sta: «Paghiamo le utenze e nessuno ci segue, anzi, spesso ci troviamo con il distacco dell'energia elettrica. Qualche giorno fa per la terza volta ci hanno staccato l'ascensore senza dire nulla, il fatto è che all'interno c'era un ragazzo minorenne, che si è trovato bloccato all'interno senza poter uscire».
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