«Nuovi hotel, uno stimolo per rilanciare l'economia»

Lunedì 20 Febbraio 2017
«Nuovi hotel, uno stimolo per rilanciare l'economia»
Le associazioni degli albergatori vedono come il fumo negli occhi la nascita di nuove strutture ricettive in terraferma. L'Ance, invece, è di tutt'altro parere perché è convinta che aiuteranno l'economia locale ad uscire dalla crisi, porteranno investimenti internazionali e nuovi posti di lavoro, riqualificheranno aree profondamente degradate come quella attorno alla stazione di Mestre.
Ugo Cavallin, presidente provinciale dell'Associazione dei costruttori edili invita, dunque, a «rifuggire da facili allarmismi, anche perché è un dato di fatto che la domanda di ricettività turistica su Venezia sia in costante aumento ed è pure evidente che il centro storico non è in grado di fronteggiare le nuove richieste. È quindi inevitabile che si spostino sulla terraferma a Mestre, e in particolare nelle aree servite dai collegamenti con il centro storico, che sono proprio quelle intorno alla stazione ferroviaria».
Oltretutto, ne è convinto Cavallin, se arrivano investimenti per il turismo, facile che possano fare da volano anche per investimenti su altri settori dell'economia, perché se diventerà facile realizzare progetti a Venezia, la voce si spargerà. Un po' quel che è accaduto con i giapponesi proprietari della Pilkington che rilanceranno la fabbrica. E il fatto che l'amministrazione Brugnaro abbia dato vita all'Agenzia per lo Sviluppo «è una decisione saggia che va in questa direzione».
Chiaro che non si deve consentire un nuovo attacco alla diligenza, e ai privati vanno imposte delle condizioni essenziali: «La prima è che la nuova offerta alberghiera sia qualificata e di livello medio-alto. E l'appartenenza dei nuovi hotel a catene alberghiere internazionali sembra dare adeguate garanzie. In tal senso sono infondati i timori sugli ostelli, perché il termine oggi identifica strutture che, a differenza del passato, devono rispondere a standard qualitativi». La seconda condizione è relativa proprio alla riqualificazione della città: «Queste nuove strutture insisteranno su una delle zone più degradate di Mestre, da tempo tristemente al centro delle cronache per squallore e marginalità. La loro presenza darà un forte impulso al processo di rigenerazione urbana e al recupero della sicurezza. Un tema che può essere efficacemente riproposto anche in altre zone del territorio, come ad esempio in via Orlanda e in genere lungo la direttrice per l'aeroporto».
Via libera, quindi, ai nuovi alberghi in terraferma, magari favorendo le imprese edili locali «così - conclude Cavallin - le ricadute positive sul territorio sarebbero ampliate costituendo un volano per l'occupazione con effetti benefici per le famiglie e, in definitiva, per tutta la comunità».
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