Nuove difficoltà per i banchetti permanenti di souvenir di Ruga degli Oresi,

Domenica 26 Giugno 2016
Nuove difficoltà per i banchetti permanenti di souvenir di Ruga degli Oresi, a Rialto. Dopo gli annosi problemi di plateatico, in questo periodo alcune attività si trovano di fronte a un bivio: o accettare affitti sempre più alti per negozi di 7 mq o addirittura 3,5 mq o chiudere per sempre bottega. In tutta l'area realtina, considerata zona rossa, non si possono spostare le attività, neppure in uno spazio adiacente a causa della delibera comunale che ha cercato di mettere un freno all'invasione di negozi di souvenir che hanno radicalmente trasformato la zona.
Per il momento tre negozi hanno già chiuso, non potendo affrontare affitti di 3.500 euro al mese. E altri stanno cercando di trattare con i padroni dei fondi un affitto più basso o la cessione della Scia (che ha preso il posto della licenza). Perché se le attuali attività chiudono i battenti il locale rimasto vuoto può essere occupato solo con attività non legate al turismo. Una politica, quella comunale, in favore del decoro di Rialto che però mette in seria difficoltà 37 famiglie.
«La legge comunale, anche se siamo colpiti da sfratto esecutivo - spiegano alcuni commercianti di Ruga degli Oresi - non ci consente di riaprire 50 metri più avanti in un locale sfitto e vendere le stesse cose che vendevamo finora. Le nostre Scia sono legate all'anagrafico e non spostabili neppure di pochi metri. Se cediamo a 50 e più anni la nostra attività dovremmo svenderla e non troveremmo facilmente un altro lavoro. Abbiamo famiglie da mantenere e mutui da pagare». Neppure cedere la licenza al proprietario del fondo sembra essere una cosa facile. «Se il titolare del fondo non la vuole, come è capitato a un collega - afferma un commerciante dell'area - io cosa faccio? Non ha più un valore commercialmente stabile. Sono riusciti a mettere in lotta il titolare dell'azienda con il titolare dell'immobile. Prima ci hanno ridotto il plateatico, ora con spazi ridottissimi non siamo in grado di vivere e pagare affitti sempre più alti. Il commercio è poi in crisi, i turisti spendono sempre meno».
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