«Non è un accantonamento Ma basta traumi da grandi opere»

Sabato 25 Marzo 2017
«Non è un accantonamento Ma basta traumi da grandi opere»
«Le due banchine per altrettante mega navi porta container da realizzare all'interno della diga davanti al porto di Malamocco? Non chiamatelo porto offshore in scala ridotta ma con il suo nome tecnico, ossia banchina ad alti fondali. Questo progetto è sul piatto. E io ho l'obbligo morale di studiare tutte le soluzioni, anche alla luce della loro sostenibilità economica».
Ne ha parlato ieri Pino Musolino, neopresidente dell'Autorità portuale, a Ca' Farsetti a margine della sottoscrizione del decimo accordo Venice Blue Flag. «Non è più il tempo di realizzare grandi opere a debito. Perlomeno, non sarò io a farle ha aggiunto Musolino con riferimento al progetto di porto offshore caro al suo predecessore Paolo Costa . Nell'ambito di un ragionamento ad ampio spettro, stiamo esaminando anche gli aspetti giuridici connessi all'idea originaria di scalo (tradotto: la progettazione affidata ai cinesi per 4 milioni di euro, ndr). L'intenzione è di risolvere le cose prima che diventino emergenza o problema, privilegiando soluzioni concrete, cantierabili, economicamente sostenibili e tali da non compromettere l'operatività e l'accessibilità delle strutture esistenti. In ogni caso, non si tratta di un accantonamento diretto, ma della costruzione di un percorso con un diverso piano temporale. Questa città ha già subito troppi traumi a livello di grandi opere. I soldi pubblici, poi, sono sacri e io voglio limitarmi al realizzabile e al finanziabile. Sul resto, a pronunciarsi saranno i miei successori, se lo vorranno».
Su Venice Blue Flag 2017, invece, le novità principali dell'intesa tra Autorità portuale, Vtp, Capitaneria di porto, Comune e compagnie di navigazione per la riduzione dei livelli di zolfo nei carburanti delle grandi navi da crociera, sin dalla bocca di porto di Lido, prevedono in primo luogo la pubblicazione in rete (tramite il sito dell'Autorità portuale, attualmente impegnata anche nell'elaborazione di un piano di sostenibilità ambientale) di controlli e verifiche effettuati tutto l'anno anziché tra maggio e settembre; inoltre si registra l'adesione volontaria di 40 compagnie di navigazione (tutte quelle che utilizzano Venezia come scalo più una), al posto delle originarie 34. «Siamo i primi al mondo a sottoscrivere questo protocollo. Finalizzato non solo a una crescita qualitativa, ma anche alla tutela di una Marittima che per noi rimane centrale e che tutti cercano di copiarci», ha detto il presidente di Vtp, Sandro Trevisanato, precisando che «il settore dà lavoro a duecento aziende e cinquemila addetti».
Mentre Musolino, replicando a una domanda sugli undici sforamenti registrati tra il 2015 e il 2016, ha spiegato che «i limiti alle emissioni previsti da Venice Blue Flag sono inferiori a quelli indicati dalle norme». E che, «trattandosi di un accordo autoimposto e al ribasso, eventuali violazioni rientrano comunque in quanto sancito dalla legge italiana. Mentre future ed eventuali misure d'avvicinamento ai parametri dell'accordo prese dal legislatore non solo sono auspicabili, ma spettano esclusivamente a lui».
«Questo percorso di equilibrio ambientale e di convivenza con la città vede anche il Comune partecipe in modo costruttivo ha aggiunto l'assessore all'Urbanistica, Massimiliano De Martin : Venice Blue Flag rappresenta per tutti un cambio di prospettiva. E anno dopo anno registra miglioramenti sempre più significativi».
«L'industria crocieristica ha affermato infine Francesco Galietti, il direttore di Clia Italia (l'associazione internazionale delle compagnie da crociera) - rappresenta una piccolissima percentuale del totale del traffico marittimo, ma è l'avanguardia nell'adeguamento alla normativa ambientale nel rispetto dei requisiti italiani ed internazionali. Il Venice Blue Flag rappresenta per noi l'occasione concreta di applicazione del nostro continuo impegno a tutela dell'ambiente».
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Ultimo aggiornamento: 15:18

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