Museo del vetro si apre all'arte contemporanea

Sabato 24 Febbraio 2018
VETRO
MURANO Ci sono il lampadario di Fabio Fornasier, il mandolino di Davide Salvadore, le sculture di Pino Signoretto, una testa di Napoleone Martinuzzi, l'urna di Lucio Bubacco e molti altri artisti muranesi e designer internazionali del calibro di Tadao Ando e Tobia Scarpa. Tutti riuniti nella stessa stanza, la sala che il Museo del vetro di Murano ha voluto dedicare all'artista e mecenate Marie Angliviel de la Beaumelle Brandolini. Il mondo del vetro contemporaneo, da oggi, prende forma in questa stanza per volontà della Fondazione Musei Civici di dedicare uno spazio identificato alle donazioni e trasformarlo in un contenitore didascalico sullo sviluppo dell'arte vetraria muranese.
Insomma, l'intenzione è quella di creare un nucleo di opere da lasciare ai posteri affinché possano aver coscienza del percorso e dell'evoluzione delle tecniche. Le opere oggi esposte, una cinquantina, sono infatti frutto di una donazione degli artisti al Museo. Ma la stanza, precisano i curatori, è pronta ad accogliere tutti i maestri e gli artisti che vorranno donare le proprie opere a testimonianza della propria produzione. L'obiettivo è di avvicinare sempre di più il museo all'isola e alla sua arte per ricordare e ribadire che Murano continua a rinnovarsi e che la sua arte è in continua evoluzione. Tutelare un bene, ricordano dal museo, significa infatti anche valorizzarlo. Ed è questo il percorso che da qualche anno ha intrapreso il museo del vetro, affinché non diventi un luogo statico ma in continuo movimento come l'arte che rappresenta. Un luogo in espansione, sia a livello di numero di visitatori sia di volume di spazi: al momento è stato restaurato un terzo di un blocco composto da tre nuclei delle Conterie ma la necessità sarebbe di continuare l'ampliamento per poter esporre quanto ancora conservato nei depositi. Depositi ricchi, importanti, inventariati e di interesse internazionale.
Manuela Lamberti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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