Manifestazione anti Turchia, 7 no global a processo

Mercoledì 14 Febbraio 2018
IL PROCESSO
VENEZIA Sette disobbedienti sotto accusa per il blitz messo in atto nel giugno del 2013 contro la sede del consolato onorario turco, alla Stazione Marittima di San Basilio.
Il processo era stato fissato per ieri mattina, di fronte al giudice Claudia Ardita, ma si è reso necessario un rinvio poiché non erano presenti i testimoni citati dalla pubblica accusa.
La Procura contesta agli imputati, a vario titolo, l'organizzazione di una manifestazione senza il dovuto avviso al questore, l'imbrattamento dei muri del consolato con vernice rossa e il lancio di un fumogeno, nonché di aver indossato maschere che resero più difficile il loro riconoscimento, in violazione della legge. Tutti sono difesi dall'avvocato Giuseppe Romano, il legale che da anni assiste i no global nei vari processi conseguenti a manifestazioni di vario tipo.
All'occupazione del consolato onorario turco, all'epoca ospitato nella sede della Bassano Viaggi, presero parte un'ottantina di attivisti dei centri sociali del Nordest, e fu decisa come azione sanzionatoria in risposta alla violenta repressione delle proteste popolari a Istanbul, ordinate dal premier Erdogan. Durante la manifestazione non mancò qualche momento di tensione e volò qualche spintone, ma poi la situazione si tranquillizzò e, dopo circa un'ora, i disobbedienti lasciarono spontaneamente l'edificio per continuare la loro protesta all'esterno.
L'iniziativa seguì di una settimana l'occupazione del Padiglione della Turchia alla Biennale, a sostegno della popolazione che, in quel periodo, manifestava in Turchia per chiedere democrazia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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