Le emergenze sui social, confronto al Campus

Venerdì 20 Ottobre 2017
Le emergenze sui social, confronto al Campus
SICUREZZA
MESTRE Allontanati, aiuta gli altri e comunica. Questo dicono i poliziotti inglesi quando le persone si trovano di fronte a delle emergenze, perché spesso scattano foto di individui che si trovano in difficoltà, se non addirittura selfie, mentre dietro di loro brucia un incendio o è in corso un terremoto. Ed è quello che consiglia anche Emergenza 24, organizzazione indipendente di conversazione sui social per le emergenze e la Protezione civile più importante in Europa, che ieri ha organizzato una giornata di studio al Campusi di Ca' Foscari in via Torino sul tema dell'informazione verificata e sentiment nelle emergenze.
GESTIRE LE INFORMAZIONI
Emergenza 24 è nata nel 2012 con l'obiettivo di essere riferimento nella comunicazione di emergenza, affidabile e attendibile sia dal punto di vista dei media, sia del cittadino che ha bisogno di un'informazione precisa, immediata e puntuale nella lettura. E per questo ha immaginato un protocollo robusto, grazie al quale attraverso il social Twitter diffonde l'informazione. «É una grande redazione di volontari digitali mappati a livello nazionale, che è stata riconosciuta come fonte attendibile a servizio dei cittadini che quotidianamente condividono informazioni. Il referente locale del territorio è in grado di recuperare un testimone che possa scattare l'immagine e verificare la notizia» spiega Francesca Anzalone di Emergenza 24. Per l'attentato di Parigi nei primi 50 minuti ci sono state oltre 2 milioni e 100mila visualizzazioni all'interno dell'account, molto seguito anche per il terremoto di Ischia. «La corretta comunicazione deve essere priva di emozioni, coerente e adeguata. Non si devono fotografare persone che sono in difficoltà, ma gestire una comunicazione semplice e lineare» dice Maurizio Galluzzo del comitato scientifico di Emergenza 24.
DA RADIO TAXI AL SUEM
Tra i soggetti coinvolti anche Radio Taxi Venezia, che proprio oggi compie 40 anni. Hanno più di un centinaio di mezzi e dal 2013 hanno aperto i canali social, lanciando in tempo reale su Twitter informazioni verificate e attendibili sul traffico e incidenti gravi. Anche il Suem 118 veneto ha scelto Twitter per comunicare: «Facciamo 350mila interventi all'anno, di cui il 60% di emergenza con mezzi di soccorso. Twitter è uno strumento di scelta rapida e selettiva delle parole per comunicare sugli allarmi con altri enti» spiega Paolo Rosi, responsabile Area Sistema. E Ilaria Salvi, ufficio stampa del Dipartimento di Protezione civile frlls Presidenza del Consiglio dei ministri: «Stiamo cercando di capire come lavorare sul noise (il disturbo, ndr.) che sovraccarica la conversazione con la partecipazione emotiva. Si tratta di canalizzare energie positive sui social».
Filomena Spolaor
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci