«Le aziende investono sempre meno sul proprio personale»

Lunedì 27 Marzo 2017
«Le aziende investono sempre meno sul proprio personale»
Più vecchi, con stipendi meno ricchi, più impegnati in funzioni e incarichi spesso non specifici e con una riduzione del numero dei giorni di malattia e ferie fruite. Questa la fotografia che emerge da un'indagine della Funzione Pubblica della Cgil su addetti, retribuzioni e età anagrafica dipendenti del comparto Sanità di quelle che oggi sono diventate le l'Ulss3 e Ulss4 nell'area metropolitana di Venezia che prende in esame il periodo fra il 2010 e il 2015 e che si basa sui dati del costo annuale della ragioneria dello Stato. I numeri del personale, innanzitutto. Tra i 5 anni presi in considerazione dall'indagine si passa da 8.203 a 8.071 con un calo di 132 unità. All'interno di questo calo risulta esserci stata una maggiore assunzione della figura dell'operatore socio sanitario passato da 1.114 a 1.244 con una riduzione di quello infermieristico da 4.234 a 4.175. Una scelta, secondo la Cgil, che pur essendo aumentati i bisogni di salute della cittadinanza, determina inevitabilmente un passaggio di competenze dal personale infermieristico a quello socio sanitario. «La motivazione di tale cambiamento non risiede nel ripensamento del sistema e nel rafforzamento di altri punti di assistenza ma, quasi esclusivamente, nella logica del risparmio sul costo del lavoro essendo differente il livello di responsabilità e la conseguente retribuzione» contesta la Cgil. Per quanto riguarda il personale amministrativo si è passati da un dato del 2010 di 1.030 ad un dato del 2015 di 955. «Una riduzione questa che interviene ben prima del processo di razionalizzazione delle funzioni operato con l'accorpamento delle Ulss avvenuto pochi mesi fa. Questo dato è da evidenziare rispetto al fatto che in molti casi sono stati esternalizzati servizi importanti come ad esempio i Centri Unici di Prenotazione meglio noti come Cup». Personale addetto: secondo l'indagine c'è stato un aumento che porta l'età media di 45,57 anni del 2010 a quella del 2015 di 48,24 anni: quasi tre anni che confermano come il turnover abbia solo parzialmente ridotto l'anzianità del personale che si avvicina drammaticamente ai cinquant'anni in un settore che lavora su turni di 24 ore. Il personale sanitario nel 2015 registrava tra i 55 e i 59 anni di età 1.516 addetti pari al 18,78% e tra i 60 e i 64 anni di età 484 pari al 6% per un totale di personale sopra i 55 anni di 2.000 unità pari al 24,78%. Con un quarto del personale in servizio che svolge, pur avendo superato i 55 anni di età, lavori gravosi su una turnazione di 24 ore e che espongono, sempre più, tali lavoratori ad inidoneità fisiche. Il dato di sofferenza del personale è evidenziato anche dal numero di ferie fruite in meno dal 2010 rispetto al 2015: da 36 giornate di ferie fruite a 30 giornate. Per quanto riguarda il costo del personale inteso complessivamente e non solo le retribuzioni del personale registriamo un calo di 104,75 euro medi a lavoratore. «Da parte delle Ulss c'è stato un minore investimento sul proprio personale. Servono, invece, a tutti i livelli interventi urgenti per costruire un vero progetto socio sanitario che prenda in carico i cittadini e sia in grado di rispondere ai bisogni sempre crescenti della popolazione che sta rinunciando con numeri sempre più alti alle cure».
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