LA STORIA
Una vicenda che si perde tra storia e leggenda. Tra l'archeologia e

Giovedì 22 Marzo 2018
LA STORIA
Una vicenda che si perde tra storia e leggenda. Tra l'archeologia e la suggestione dei luoghi. E che luoghi: nientemeno che Piazza San Marco e il sui Bacino immortalato da quadri, fotografici e che ha sempre fatto da palcoscenico per un ricordo veneziano. E c'è chi, invece, se ne sta facendo una ragione di vita.
Il nome di Roberto Padoan circola da tempo in tutto il mondo, per la rilevanza internazionale che ha assunto, grazie all'indubbia suggestione, l'idea di un possibile ritrovamento della Terza Colonna di San Marco. A capo del team di ricerca ed eventuale recupero della presunta colonna affondata e frazionata (Progetto Aurora), vi è una figura di comandante nautico, subacqueo professionista nonché inventore di brevetti con titolo ministeriale, assai noto a Venezia per le ricerche svolte, soprattutto in canali e fondamenta. Sia per note società (tra cui Insula e Impregilo), che per conto proprio; ma non solo: il venezianissimo Padoan (di Sant'Elena) è anche autore dell'importante brevetto dal nome di Sixth Element, che permette di operare su dissestate condizioni subacquee di case e palazzi cittadini.
CAPITAN PIPA
Padoan, che trasmette un contagioso entusiasmo, sembra non far granché caso alla ribalta mediatica («Al titolo di Comandante Padoan preferisco Capitan Pipa per la mia passione per il tabacco, scherza»), definendosi soprattutto un grande amante del mare. «All'amore per l'elemento acqueo aggiungerei subito però quello assoluto per la mia città, Venezia - esordisce - della quale vorrei fosse trasmessa nel mondo unicamente un'idea di cultura e bellezza, non di una sorta di Disneyland; tutto quello che lievita attorno al progetto del ritrovamento della Terza Colonna va nel versante della nobilitazione, vi sono elementi di storia, di leggenda, coinvolgendo un luogo straordinario quale l'area marciana».
NONNO PALOMBARO
Facendo un passo indietro, l'amore per il mare nasce in Padoan ben presto, per divenire motivo di vita: «Non so se sia genetico, ma mio nonno era palombaro al Genio Civile al tempo del conflitto mondiale, e mio padre amava molto pescare, e a pochi giorni dalla nascita mi trasportò dall'ospedale a casa in sandoletto... la mia prima crociera!». Solcare l'Adriatico è stato inevitabile vista la professione intrapresa: «Dopo aver preso la licenza di master a Spalato - prosegue Padoan - ho sempre abbinato il lavoro estivo di comandante di maxi yacht, in particolare per il gruppo Ferretti, con le immersioni da sommozzatore nel resto dell'anno; ho pertanto dato il via a sempre più numerose indagini subacquee a Venezia per importanti realtà del territorio; da queste ricerche sono scaturiti in seguito i miei brevetti, tra cui quello cosiddetto Sixth Element per il quale ero soprattutto conosciuto prima dell'avventura della Terza Colonna».
INDAGINI SOTT'ACQUA
Punto di forza mescolare resina con gli inerti, dando vita sia ad una impermeabilizzazione che ad un consolidamento strutturale; importante soluzione per eliminare le infiltrazioni d'acqua in strutture sommerse di ogni tipo, tra cui edifici, ponti, gallerie, ecc. A Venezia si può ben intuire che il problema risulti assai sentito, e non a caso una prima sperimentazione con vere e proprie iniezioni subacquee è stata fatta in uno dei più importanti alberghi della città. L'eco dell'idea di Padoan è giunta fin negli Stati Uniti, da dove proviene anche uno dei membri del team del Progetto Aurora.
ARCHEOLOGIA E GEOFISICA
Non è facile riassumere, senza entrare in eccessivi dettagli tecnici, il progetto di studio delle fondamenta marciane e di ricerca della Terza Colonna, ma Padoan si cimenta: «Il tutto si basa su più scienze diverse, a partire dall'archeologia, con la quale esploreremo il passato, e dalla geofisica, che ci permetterà di monitorare lo stato di conservazione guardando sotto la superficie per la prima volta fino ad una profondità di dieci metri; opereremo quindi una sorta di fotografia dell'ampia area, fondamentale per questo è che il bacino d'acqua nel quale agire sia purificato». Pertanto parte del perimetro d'azione sarà recintato e l'acqua filtrata con il sistema Acla, acronimo di Acqua chiara laguna azzurra: invenzione risalente al 2001 anch'essa di Padoan, che coordinerà una squadra affiatata e composita per un lavoro che nella totalità si presenta particolarmente complesso: «Opereranno circa una ventina di persone, è necessario saper delegare e questo è un merito che mi riconosco, sono circondato da ottimi specialisti tra cui il professor Luigi Fozzati e il dottor Marco Bortoletto, grande esperto di archeologia nell'area di San Marco». Un lavoro «cosmico» per portata, come lo definisce Padoan, al quale si approccia con un idealismo degno di due precursori che ammira: Jacques Cousteau, per la figura a tutto tondo e ovviamente per le innovative ricerche in campo oceanografico, e Nikola Tesla lo scienziato di origine serba che tra Otto e Novecento diede vita a fondamentali ricerche sull'elettromagnetismo, spesso tra diffidenze da parte dei coetanei.
IL MOLO DI SAN MARCO
La cosiddetta Terza Colonna pare avrebbe dovuto affiancare le colonne orientali di San Marco e San Teodoro (Tòdaro), i due patroni della città, in Piazzetta San Marco, erette nel dodicesimo secolo probabilmente da Nicolò Barattiero sotto il doge Sebastiano Ziani. Fu Francesco Sansovino (figlio di Jacopo) a scrivere nel Cinquecento che durante il trasporto dall'Oriente il terzo affusto affondò, forse vicino alla riva. Tutto questo, come si può dedurre, si pone al confine tra storia e leggenda: «Ovviamente per me la colonna esiste e sono già quasi quattro anni che mi sono impegnato in questa impresa - conclude Padoan - le leggende si sono spesso dimostrate il cuore delle storie; ritengo tuttavia, e non sono il solo, che il valore di questa operazione vada oltre il ritrovamento della colonna, gli studi permetteranno di monitorare l'area marciana ed eventualmente di stabilire con la massima consapevolezza interventi volti a preservare un bene unico al mondo, che appartiene prima di tutto ai veneziani». I quali, grazie al gruppo di Venipedia, potranno seguire sull'omonimo sito, sin dall'inizio, i lavori in streaming video.
Riccardo Petito
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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