La Rocca: «Scarsa trasparenza» Sambo: «Sponsorizzazioni sparite»

Venerdì 24 Marzo 2017
Affitti è un termine improprio per parlare di grandi istituzioni culturali, ma anche la Fondazione Bevilacqua La Masa sta pensando di utilizzare gli spazi di San Marco per avere un minimo di agibilità finanziaria. Lo ha detto ieri il presidente Bruno Bernardi in occasione della VI Commissione consiliare convocata in Municipio. L'intervento sulla disponibilità fisica degli immobili nella Galleria di Piazza San Marco nasce da una valutazione sullo stato di conservazione estetica delle quattro vetrine poste sul retro. «Quelle sono zone che potrebbe essere interessante mettere a reddito non per esporre bigiotteria, ma suscitare l'interesse negli espositori della Biennale che vogliono farsi presenti» ha affermato Bernardi. Per la prima volta, dopo aver sempre concepito le proprie relazioni esterne su scambi di natura culturale, la Bevilacqua sta pensando di avviare degli accordi di collaborazione con altre istituzioni di produzione artistica a lei vicine e coerenti con la sua mission, a cui affittare la sede espositiva. La decisione nasce anche dalla presentazione del bilancio, che su un totale di 485.901 euro di entrate, presenta una gestibilità molto ridotta: 292 mila euro corrispondono al contributo del Comune per le spese del personale, altri 150 mila euro ulteriori sempre dal Comune, 40 mila euro di contributi dalle imprese e 3 mila per la vendita di servizi come cataloghi e biglietti. Oltre ad eventuali sponsorizzazioni, la Fondazione sta sviluppando contatti con gallerie affermate a livello internazionale, e nel perseguire l'obiettivo istituzionale di sostenere i giovani artisti proseguirà anche quest'anno con gli appuntamenti mai dimenticati fin dalla nascita, di cui l'anno prossimo ricorrerà il 120 anniversario. Fino al 26 marzo si potrà ammirare il progetto Opera 2016 dei lavori presentati dai corsisti anno dell'anno precedente dal titolo Per dormire mi stesi accanto agli assassini, mentre il 28 si costituirà la giuria per assegnare i 12 studi d'artista, in attesa di due altre grandi mostre estive allestite a Palazzo Tito e a San Marco, e una dedicata all'arte digitale per l'autunno.
Perplessa Elena La Rocca, consigliera del M5S. «Dal bilancio - dice - emerge che incarichi e consulenze ammontano a 22mila euro mentre ne troviamo pubblicati si e no per 3mila 500. A domanda su cosa sia stato pagato in termini di incarichi, il Presidente ha risposto che si tratta per 12mila euro di una consulenza contabile. Se così fosse, sarebbe davvero una spesa inaccettabile: il comune ha questa competenza e potrebbe prestarla all'Istituzione senza spese aggiuntive».
Dello stesso avviso Monica Sambo, Pd: «Ci preoccupa il taglio della gestione pare di tipo aziendalistico. Si parla di affittare la struttura di San Marco, che invece era sempre stata utilizzata per esposizioni degli artisti. Altra questione è quella del palazzetto Tito, per il quale il consiglio avrebbe intenzione di non rinnovare il contratto di affitto in scadenza nel 2020. Speriamo che il Comune metta a disposizione altre strutture adatte alla realizzazione degli obbiettivi della Fondazione stessa. Infine - conclude Sambo - è paradossale che le sponsorizzazioni private siano passate da 106 mila euro a 40 mila euro».

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