LA RASSEGNA
«La bellezza senza dubbio non fa le rivoluzioni. Ma viene un

Venerdì 16 Marzo 2018
LA RASSEGNA
«La bellezza senza dubbio non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza»: a detta di Camus le cose stanno così. I conti però si fanno con i mutamenti che il tempo impone e in questo nostro tempo la svolta epocale che accompagna ogni giorno di vissuto si è gettata a capofitto sulla bellezza intesa come comune denominatore del l'attualità, del pensiero che caratterizza scelte e indirizzi, della filosofia estetica che traccia linee ineludibili, binari lungo i quali ci muoviamo, viviamo il nostro sociale.
La bellezza è un assoluto relativo e l'ossimoro trova spiegazioni nel potere che da sempre la bellezza si consente e allo stesso tempo nelle mutazioni che per scelte culturali, mutamenti epocali, fattori legati a evoluzioni (o involuzioni) tracciano codici diversi. È sotto gli occhi di tutti che alcune cifre della bellezza ritenute un tempo indicative oggi si propongono con variazioni verificabili. È il caso del questo nostro tempo che piano piano, a partire dalla metà del secolo scorso, ha cambiato i codici del bello assegnando questo astratto concretissimo a situazioni estetiche prima appartenenti alla dimensione del brutto. Sarebbe stata giudicata bella negli anni Cinquanta o Sessanta (forse anche Settanta!) una mise femminile piantata su due sneakers carro armato, calzino maschile corto su gamba a vista fino alla minigonna inguinale, t-shirt scollata su un seno lasciato comunque intuire senza riserva fino a profondità ombelico, maniche del pull che scendono a coprire le mani fino ai polpastrelli, gonne leggere, trasparenti sulle quali si impone forte e rude un bomber di nylon, capelli con taglio asimmetrico che lascia calva una parte della testa? Aggiungi una selva di tatuaggi piazzati ovunque, bracciali e collane d'arte esotica o vintage , trucco che ricorda quadri da esposizione con colpi di fard o di eyleiner, chili di mascara, palpebre viola (il colore del 2018) spruzzate di brillantini, unghie come la tela di un pittore dipinte a paesaggi, puntini, cuoricini, fiorellini su smalti metallizzati? Ho descritto un modello di bellezza Millennial, un quadro che ci viene proposto costantemente non solo su Instagram ma nella vita di tutti i giorni perché per i Millennials, nuovissima generazione, questa è la nuova bellezza. Ed è così. «La bellezza è una convenzione - fa dire Ibsen a Peer Gynt - una moneta che ha corso solo in un dato tempo e un dato luogo»: sì, il modello di bellezza cambia, ma immutabile in qualsiasi tempo resta però il suo inattaccabile potere .
Da millenni per rincorrerla si studiano trucchi e applicazioni destinati a valorizzare tratti del viso o a correggerli in ossequio al modello vincente: oggi, in un tempo che per la cosmesi in Italia registra un fatturato di 1.050 miliardi di euro, il trend vincente punta sulla ricerca dell'assoluto naturale: l'effetto green, fresco (no make up make up) , il trucco che c'è ma non si vede , raccontato dai maghi della bellezza con dimostrazioni di visi green, acqua e sapone, senza acqua né sapone ma con prodotti elaboratissimi.
A Bologna, quattro giorni di esposizione in Fiera di Cosmoprof Worldwide ( dal 16 al 19 marzo) offrono il massimo dell'attualità in fatto di bellezza, con sezioni che comprendono anche il profumo che viene presentato da Cosmetica Italia con la vetrina ideale dell'Accademia del profumo dedicata alle fragranze più attuali in gara per il premio 2018 che verrà designato in aprile. Profumi da donna, da uomo? Stanno arrivando i gender senza genere e con fragranze nature. Tra i profumi in gara per la prossima stagione anche i Venezia di Merchant of Venice .
La novità più rassicurante in fatto di codici di bellezza viene dalla scelta di Lancome che ha voluto riprendersi come modella 2018-19 Isabella Rosellini, oggi bellissima sessantacinquenne, per affermare che anche l'età matura... non è più un problema ma solo una stagione della vita.
Luciana Boccardi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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