«La pazienza non è mai troppa, ma ora si decida così potremo impegnare i 2 milioni per i progetti»

Venerdì 28 Luglio 2017
L'occasione per presentare tutti i progetti predisposti grazie ai fondi del Governo, il sindaco non ha perso l'occasione per ricordare a Palazzo Chigi di fare i compiti a casa perché la città ha atteso fin troppo tempo su certe decisioni importanti.
Una di queste è senza dubbio la questione grandi navi, che cinque anno dopo il decreto Clini-Passera è tutt'altro che risolta.
«I due milioni del Patto - ha detto Brugnaro - diretti alla progettazione delle alternative al passaggio delle grandi navi per San Marco non li abbiamo impegnati perché il Governo non si è ancora pronunciato, nonostante noi abbiamo prodotto idee, studi e progetti. Quando la politica darà il suo ok noi impegneremo quei due milioni. Comprendo che la pazienza non è mai troppa, ma ora si deve decidere».
Quella delle navi non è l'unica partita importante da affrontare a Roma. C'è ad esempio la questione del Mose e quella del passaggio dei poteri del Magistrato alle Acque alla Città metropolitana.
«Ho chiesto tre volte per iscritto - aggiunge - e tantissime volte a voce la convocazione del Comitatone. Dopo tanti slittamenti, il Governo deve dare una data, perché sul tavolo ci sono cose che ci spettano per legge e che ci consentirebbero di governare meglio la laguna, gestire o indirizzare la gestione del Mose una volta che sarà ultimato. È stato scritto nel 2015 e siamo nel luglio 2017. E poi, decidere le famose opere di compensazione e mitigazione del Mose, anche queste previste per legge e di cui non se ne è neanche parlato».
Tutta da rivedere secondo Brugnaro anche la scelta di Terna (gruppo Enel) di stravolgere il progetto di interramento dell'elettrodotto che passa per il vallone Moranzani.
«Hanno presentato un progetto difforme - attacca - e questo deve essere cambiato e spezzato in due. Un conto è l'accordo fatto con Venezia, un altro è l'accordo fatto sul territorio fra Dolo e Padova. I cavi vanno tutti interrati, non c'è dubbio».
Un paio di parole, infine, il sindaco le dedica anche la decisione del Governo di istituire a Trieste il Porto Franco.
«Anche lì, Trieste è stata premiata con una cosa che avevamo richiesto noi da molto tempo. Ma qui credo - conclude - che il Governo abbia semplicemente sbagliato indirizzo e voglia rimediare al più presto».
M.F.
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