La moglie di Sting: Il mio film friulano

Mercoledì 13 Dicembre 2017
L'INTERVISTA
Sono una delle coppie d'oro del mondo dello spettacolo, lui cantante e musicista internazionale, lei già attrice, produttrice cinematografica e ora anche regista. Sono Sting e signora, per gli amanti delle copertine patinate, anche se Trudie Styler, sposata con l'ex Police, non è solo madre di quattro figli, ma anche donna che ha saputo ritagliarsi una personale carriera indipendentemente dal marito. Questa sera sarà a Udine - ospite al Visionario nell'ambito delle rassegne L'inganno della realtà (organizzato da Cult'Udine con il Centro Espressioni Cinematografiche) e quello del nuovo progetto Sguardi sul Friuli (tre le firme: Cec, Il Laboratorio, Assessorato alla Cultura del Comune di Udine) - e domani sera a Tolmezzo, dove all'auditorium Candoni aprirà ufficialmente la terza edizione di Cortomontagna, per presentare il film da lei diretto Freak Show, che uscirà nelle sale cinematografiche italiane nel 2018. Una presenza in Friuli, quella di Trudie Styler, 63 anni, legata all'amicizia con il direttore della fotografia di Hollywood, Dante Spinotti, che ha lavorato con la regista inglese sul set del film ed è originario della Carnia, e dalla curiosità di conoscere una parte d'Italia, terra anche di vigneti, che la signora Sumners non ha mai avuto occasione di visitare.
Signora Styler, come mai ha deciso di girare Freak Show e come è stato lavorare con Dante Spinotti?
«Quando ero bambina, fui investita da un camion e riportai una grossa cicatrice sul viso, per la quale sono stata presa in giro e molestata per diversi anni. La situazione di Billy, il protagonista del mio film, è per molti aspetti diversa, ma mi collego a lui e alla sua storia perché capisco la sensazione di essere un diverso e di essere visto in modo differente dagli altri rispetto a quanto tu non veda te stesso. A causa della mia esperienza da bambina, trovo importante ora dal mio palco, sollevare ed evidenziare storie come la sua, su persone straordinarie ma emarginate che meritano di essere ascoltate. Quindi, quando è arrivata l'opportunità di dirigere Freak Show, il mio è stato un sì facile e sincero. Dante (Spinotti, ndr) è entrato a far parte del progetto perché mi aveva promesso che avrebbe curato la direzione del mio primo film che avrei girato come regista. Non sono sicura che abbia mai pensato che lo avrei chiamato sul serio, ma l'ho fatto, e abbiamo passato momenti magnifici lavorando insieme».
Lei conosce molto bene l'Italia, ma cosa conosce del Friuli, dove suo marito ha tenuto un concerto l'estate scorsa, a Cividale?
«Sfortunatamente non ho potuto esserci quando mio marito ha suonato, ma mi ha sottolineato la bellezza fisica del Friuli e il calore e passione del pubblico. E credo che abbia bevuto anche dei fantastici vini locali!».
Non è solo donna di cinema, ma è anche attenta ai problemi sociali. Come giudica gli eventi attuali: il presidente Trump negli Stati Uniti, la Brexit e la richiesta di indipendenze della Catalogna... Cosa può fare il cinema per sensibilizzare le coscienze?
«Penso che il modo migliore per poter colmare le lacune culturali che spesso conducono a queste lotte è attraverso l'apprendimento reciproco, ascoltando il prossimo e umanizzandolo. I film sono un modo per farlo, in quanto molto accessibili alla maggior parte delle persone. Spero nei prossimi anni di vedere e fare film che allarghino le menti delle persone che li guardano».
Una domanda personale. Come si vive da moglie di Sting, come conciliate i vostri differenti impegni lavorativi?
«Noi siamo sposati da venticinque anni e stiamo insieme da trentacinque. Lungo tutto questo tempo abbiamo inseguito i nostri sogni e i nostri obiettivi così come ogni altra coppia. Semmai, avere un marito così creativo mi aiuta negli sforzi».
Lorenzo Marchiori
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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