«La mia tv rende normale la diversità»

Giovedì 26 Aprile 2018
«Pronto don Andrea? Ciao sono Piero. Quando puoi venire a benedire casa mia? Dai, fammi sapere». Piero Chiambretti, quasi 62 anni di compostezza sabauda (è nato ad Aosta, ma è cresciuto a Torino), papà di Margherita, 6 anni, termina la telefonata con il prelato e dice: «Ho comprato casa nuova, enorme e bellissima. Dentro ho messo una foto di Naomi Campbell 19enne ritratta da Peter Lindbergh. Però ci sono state un po' di cose sfortunate, meglio benedirla. Non si sa mai». Quindi la telefonata non era una gag. «Scherza? Quello che dico io è tutto vero. Sempre».
Comincia così l'incontro per farci raccontare la nuova edizione di Matrix Chiambretti (l'anno scorso viaggiava sul 10 per cento di share), in onda da domani, ore 23.30, su Canale 5. Otto appuntamenti di circa 100 minuti con interviste (venerdì a Simona Ventura, Francesca Barra, Myss Keta), una finestra sul Grande Fratello (Malgioglio farà la Grande Sorella), uno spazio sui mondiali (Casa Russia: primo ospite Pupo, detto Pupin). Il centro del programma è la sua Repubblica delle donne: pubblico, ospiti, opinioniste.
Lei crede molto nelle femmine Chiambretti
«Sempre stato un grande estimatore. Da quando sono papà, poi, è come se mi fossi fidanzato con mia figlia. Le donne sono di gran lunga migliori e interessanti degli uomini. Tutto lo dice: libri, film, figure internazionali, cariche politiche, movimenti. ll peso delle donne ha avuto un'accelerazione incredibile, impossibile non parlarne».
Ma a capo della sua Repubblica c'era Eva Robin's.
«Quest'anno ci sarà l'attrice Vittoria Schisano, che prima si chiamava Giuseppe».
Non poteva mettere una donna a fare la presidente?
«Ho scelto Schisano perché rende normale la diversità. È come se dicesse che la donna è talmente forte che ci sono uomini che vogliono diventare donna».
Nel cast c'è anche Drusilla Foer, nobildonna interpretata da un uomo en travesti.
«Una persona squisita, di classe, raffinatissima».
Un'altra provocazione.
«Il mio programma non è una baracconata di trans. Lo vede come sono vestito? Io ho buon gusto, un mio stile, una mia etichetta. Quando intervistavo politici, sapevo tutto di loro: corna, malattie, problemi famigliari. Non ne ho mai parlato. Non è la volgarità che mi interessa. Anche se metto una mignotta, nella mia tv sarà una principessa».
La trasmissione riprende dopo qualche mese di pausa. Costanzo si chiedeva come mai fosse scomparso.
«In questo mondo se stai via due mesi ti danno già sulla via del tramonto. Ma ringrazio molto Costanzo per le sue parole».
Però è vero che c'è stata confusione sulla messa in onda.
«I palinsesti oggi sono come i flipper. Dopo novembre, dovevo ripartire a febbraio, poi a marzo, e infine tra Politiche, Regionali e altro, adesso. Peccato perché in tv paga la presenza».
Polemichetta?
«Per carità. Dico solo che a nessuno piace stare in tribuna a guardare la partita. Vorrei lavorare di più. Certo, l'azienda ultimamente punta su cose che non sono mie: i talent, i reality».
Quindi che fa, torna sul mercato?
«Non sono sul mercato, per ora. Quando sono in un'azienda, sono dentro e basta. Poi, certo, se ci sono le condizioni, si tiene la posizione. Altrimenti di posizioni se ne trovano altre, il kamasutra ce lo insegna».
Ci dica cosa abbiamo aspettarci.
«Da qui al 31 dicembre è ora di darci dentro. Dopo Matrix Chiambretti partirà un nuovo programma. Poi vediamo».
Ha dichiarato che le piacerebbe tornare in Rai.
«In finale di carriera, magari sì. Ma mi fa paura solo dire la parola finale».
Magari facendo Sanremo?
«Magari. Ma le cose sono cambiate. Ora a Sanremo ti chiamano perché hai un pacchetto completo: cantanti, agenti, accordi tra le aziende. A me mi chiamarono perché ero il miglior giocatore di quegli anni».
È da 30 anni che tra lei tra Rai, La7 e Mediaset fa programmi suoi, dalla regia alle idee. Non è stanco?
«Un po' sì. Ma non saprei fare altrimenti. Mi sento più vicino a Arbore, Boncompagni e Ricci che ad altri conduttori».
Tipo Bonolis e Conti?
«Ognuno segue la sua strada. Io mica critico. Poi il pubblico sceglie. Ha notato poi gli ospiti? Ci sono trasmissioni che hanno vissuto la moltiplicazione miracolosa degli ospiti, altro che pane e pesci»
Stoccata a Fabio Fazio?
«Fazio ha degli eserciti di ospiti. Si passa dal cuoco, al prete, al killer, al cantante Complicatissimo».
Soluzione?
«Ho pensato a un programma che si chiama Ospiti: ne inviti cento, li elenchi, mandi la sigla, finito. Facile no?».
Maria Elena Barnabi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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