La lite su don D'Antiga dal giudice Imputato un volontario di S. Salvador

Giovedì 17 Gennaio 2019
IL PROCESSO
VENEZIA Calci e spintoni uno dietro l'altro. Con la porta della chiesa di San Salvador chiusa in faccia per cacciare dall'edificio sacro un fedele che non era ben visto. Succedeva il 4 ottobre 2017. E ieri, un anno e tre mesi dopo, i protagonisti di quella zuffa all'interno e sui gradoni della chiesa parrocchiale di San Salvador, retta fino al 15 dicembre scorso da don Massimiliano D'Antiga, si sono trovati ancora in campo, su due schieramenti opposti di fronte al giudice di pace di Venezia. Sul banco degli imputati Maurizio Simionato, 60 anni, volontario nella parrocchia a due passi da Piazza San Marco, accusato di lesioni personali nei confronti di Alessandro Tamborini, 53 anni, parrocchiano e nemico giurato dello stesso ex sacerdote di San Salvador e San Zulian, di cui Tamborini più volte aveva chiesto al patriarca Francesco Moraglia la rimozione, accusando don D'Antiga di gestire in maniera personale la parrocchia e i suoi conti. Proprio la battaglia fatta con striscioni e volantini affissi sui muri della parrocchia e sotto il Patriarcato, sarebbe alla base - secondo quanto fatto mettere ieri a verbale da Tamborini e dal suo avvocato Sarah Franchini - dell'aggressione subita dal parrocchiano il 4 ottobre 2017, quando era andato in chiesa in occasione della festa di San Francesco. Quel giorno, si legge nel capo d'imputazione, Simionato causava a Tamborini «lesioni giudicate guaribili in tre giorni con condotta consistente nel tirare reiteratamente calci e spintoni, sbattendogli le porte della chiesa contro il viso» e ferendolo, come dimostrato il giorno dopo da un referto del Pronto soccorso. La denuncia di Tamborini non era caduta nel vuoto dando il là al processo aperto ieri. Nello stesso giorno in cui il Patriarcato ha tolto dalla chiesa di San Salvador le telecamere fatte installare da don D'Antiga all'interno della chiesa. Anche qui, a sollevare il caso, una segnalazione del fedele cinquantatreenne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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