LA GARA
«Semplice, umile, buona, genuina». Ventiquattr'ore dopo l'elezione

Mercoledì 19 Settembre 2018
LA GARA «Semplice, umile, buona, genuina». Ventiquattr'ore dopo l'elezione
LA GARA
«Semplice, umile, buona, genuina». Ventiquattr'ore dopo l'elezione a Miss Italia 2018 della marchigiana Carlotta Maggiorana, 'a cchiù bella femmena come l'ha definita sportivamente, citando Totò, la seconda ragazza sul podio (prima nel televoto e prima Miss social nella storia del concorso) Fiorenza D'Antonio, questi aggettivi risuonano un po' come l'x-factor della sua affermazione. Pronunciati a caldo, alle 2,30 del mattino, da tante amiche-rivali che l'hanno raggiunta in sala stampa per festeggiarla, stemperare la tensione e prendersi gli ultimi, meritati flash dei fotografi accreditati, collimano con i valori che la neo miss si riconosce, insieme a una buona dose di ottimismo («non mi dò mai per vinta»), determinazione («non mi piace lasciare le cose a metà») e alla sicurezza della maturità che le deriva dall'avere «ormai 26 anni». E, last but not least, dal poter contare sulla comprensione di un marito, Emiliano, che la aspetterà per i prossimi 12 mesi di impegni da titolare e anzi l'ha spinta, insieme alla madre Gabriela, adeguatamente commossa, a ritentare un'avventura intrapresa già sette anni fa.
«All'epoca ero molto giovane e dopo un paio di selezioni regionali nelle Marche mi ritirai spontaneamente per iniziare la carriera nel mondo dello spettacolo come valletta di Paolo Bonolis in Avanti un altro». A quel primo ingaggio ne sono seguiti altri, tra cui un anno come inviata di Italia 1 per il mondiale di superbike («guido la moto, tifo per Valentino Rossi e appena posso corro anch'io in pista, ma con la C1: anche se non sembra sono un maschiaccio!») e un ruolo in Un fantastico via vai di Leonardo Pieraccioni, la sua prima parte se si esclude il precedente di The Tree of Life con Brad Pitt e Sean Penn, «onestamente mai incontrati sul set».
SPONSOR VENETA
Nella diretta tv notturna di La7, a un passo dall'elezione, quando già si era delineato il posto di terza classificata per Chiara Bordi, prima miss con protesi ad accedere a una finalissima di Miss Italia (e vincitrice morale di questa edizione, alla faccia degli insulti beceri circolati alla vigilia sui social), si è rivelato per Carlotta un bellissimo portafortuna l'appello di Diletta Sperotto, la Miss Veneto arrivata in finale con il numero 31 e uscita di scena nel primo turno di eliminazioni del concorso, quando dalla rosa iniziale di 33 hanno dovuto fare necessariamente un passo di lato le prime 18 pretendenti al titolo. «Con lei è nato un bellissimo rapporto, le sue parole mi hanno commossa, di certo ci vedremo ancora».
Nel frattempo la aspettano a casa, a Petritoli, in provincia di Fermo, l'abbraccio dei compaesani (2281 anime, oltre alla sua) e un buon piatto di lasagne, «di cui sono estremamente golosa». Per il futuro, la neo Miss diplomata in danza classica («se ho un buon portamento nasce tutto da lì»), i cui modelli cinematografici sono Denzel Washington, Meryl Streep e Julia Roberts («e Sofia Loren, che ho avuto l'onore di rappresentare nel quadro dedicato alle dive del passato»), punta a capitalizzare esperienze fatte e nuove opportunità: «Il mio sogno? Entrare nel cast di un film internazionale, magari a Hollywood, perché no». Ora, a bocce ferme, è tempo di bilanci per Miss Italia intesa come concorso di bellezza e annesso programma televisivo. Promossa a pieni voti dai social (dove l'hashtag è stato a lungo trend topic), la creatura di Patrizia Mirigliani non ha dato i risultati sperati in tv, dove la finale si è fermata al 5% di share, strabattuta da La vita promessa, fiction di Raiuno.
Colpa forse dell'eccessiva durata, nonostante la buona scorrevolezza, l'eleganza dell'insieme, la buona conduzione dell'inedita coppia Facchinetti-Leotta e qualche divertente siparietto della giuria, ravvivata dalle intemperanze e dalle gaffe in diretta del veterano Pupo. Difficile prevedere se il nuovo partner Infront (che ha firmato per una collaborazione di cinque anni) e la stessa patron spingeranno per un ripensamento della formula o addirittura un cambio di rete a favore magari proprio di mamma Rai. Dove il concorso, che il prossimo anno spegnerà 80 candeline, era di casa negli anni d'oro, celebrati l'altra sera con la fascia dedicata a Fabrizio Frizzi attribuita a Mara Boccacci, la simpatica finalista emiliana.
JESOLO CONFERMATA
Una cosa è certa: non si interromperà il rapporto con il Veneto, rinsaldato anche dalla presenza sul palco del dell'assessore del comune di Venezia Simone Venturini e del sindaco di Jesolo Valerio Zoggia, fautore di un vero e proprio ticket con la città capoluogo: «Il mio sogno personale per l'edizione degli ottant'anni di Miss Italia è di portare la serata finale in Piazza San Marco. Con il sindaco Brugnaro, che naturalmente ha l'ultima parola e temendo la pioggia propenderebbe forse per un'alternativa al chiuso, alla Fenice, si è pensato di riuscire coinvolgere prima o poi tutte le città dell'area metropolitana portando ad esempio le aspiranti miss un giorno a Chioggia, un giorno a Mira, un altro a Quarto D'Altino».
Paolo Crespi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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