L'INTERVISTA
Per descrivere la serata che ha in serbo per il pubblico del Nordest, Tiziana Tosca Donati in arte Tosca prende in prestito la definizione di uno spettatore conosciuto qualche giorno fa in occasione del suo live a Capurso, nel Barese: «È come viaggiare stando seduti». A spasso tra le musiche popolari del mondo, in compagnia dell'eclettica artista romana, cantante, attrice e ricercatrice musicale, tra i protagonisti della canzone d'autore italiana. La partenza è fissata per le 21.30 di martedì prossimo (24 luglio), quando nel giardino della sontuosa Villa Nani Mocenigo a Canda (Rovigo) andrà in scena il suo Appunti musicali dal mondo, concerto nel cartellone della 19esima edizione della rassegna Tra ville e giardini, atteso appuntamento dell'estate polesana, in programma fino a domenica 19 agosto. Il Gazzettino è mediapartner.
Come nasce Appunti musicali dal mondo, disco uscito un anno fa, registrato durante il concerto del 6 gennaio 2017 all'Auditorium Parco della Musica di Roma?
«Si tratta di un progetto nato quattro anni fa e diventato strada facendo sempre più articolato. Nel 2014 volevo raccogliere i momenti più significativi del mio percorso artistico tra musica e teatro. Ne parlai con Ivano Fossati, al quale chiesi una canzone. Una mattina di novembre mi arrivò quello che considero il più bel brano della terza fase della mia carriera, Il suono della voce, che è il cuore di questo progetto: raccontare tutte le etnie che ho studiato e incontrato attraverso il suono della voce. Ne è nato un disco, che è diventato un concerto».
Un traguardo importante
«L'occasione che mi ha portato in giro per il mondo, mi ha fatto conoscere artisti meravigliosi e canzoni di posti lontani, che hanno contaminato la mia musica. Diciamo che Appunti musicali dal mondo è l'evoluzione de Il suono della voce. Un progetto dedicato ai miei nonni, emigrati in America e poi tornati in Italia, che mi hanno trasmesso l'importanza dell'integrazione, dell'accoglienza, della condivisione. Progetto in divenire: l'anno prossimo, infatti, usciranno un documentario e un disco per raccontare queste collaborazioni».
E di collaborazioni illustri. Indimenticabile quella con Ron, con Vorrei incontrarti fra cent'anni e vince il Festival di Sanremo
nel 1996. Ma anche Riccardo Cocciante, Renato Zero, Lucio Dalla. Quando vi siete conosciuti con Lucio Dalla?
«Venne a Roma a vedere un mio concerto. La collaborazione nacque perché dovevo fare la title track de La Piovra, la musica era di Ennio Morricone e io espressi il desiderio di avere un testo di Lucio Dalla. Andai a Bologna, gli feci sentire la canzone, lui scrisse il testo, poi però non andò ne La Piovra ma finì nel mio disco Incontri e passaggi, per cui fui premiata con la Targa Tenco».
Com'era Dalla?
«Lui poi mi chiese di partecipare al suo disco Henna con il brano Rispondimi e come supporter all'omonimo tour. Ho imparato molto da lui artisticamente. Mi ha insegnato l'attenzione per le nuove leve. Attenzione che ora, da direttrice del laboratorio di alta formazione gratuito della Regione Lazio Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini e coordinatrice della sezione Canzone ripongo nei confronti dei giovani artisti, che hanno molto da dare, soprattutto in questo momento storico».
Da dove arriva la sua passione per la musica?
«La musica fa parte di me da sempre. Ho prima cantato e poi parlato. Ho iniziato cantando in chiesa da bambina e ho ripreso intorno ai 20 anni, dopo la pausa da pallavolista. Facevo teatro con gli amici e cantavo in un locale di Roma, il Talent Scout, dove ho conosciuto Renzo Arbore».
Il resto è storia di successi e soddisfazioni. Qual è la più grande?
«Aver rinunciato a una carriera dorata per la mia libertà artistica. Una scelta che oggi, a 50 anni, mi rende felice. Perché sono un'artista libera, che vive bene del proprio lavoro. Questo per me è il successo: vivere appagata e bene del proprio lavoro».
Valentina Russo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA Per descrivere la serata che ha in serbo per il pubblico del Nordest, Tiziana Tosca Donati in arte Tosca prende in prestito la definizione di uno spettatore conosciuto qualche giorno fa in occasione del suo live a Capurso, nel Barese: «È come viaggiare stando seduti». A spasso tra le musiche popolari del mondo, in compagnia dell'eclettica artista romana, cantante, attrice e ricercatrice musicale, tra i protagonisti della canzone d'autore italiana. La partenza è fissata per le 21.30 di martedì prossimo (24 luglio), quando nel giardino della sontuosa Villa Nani Mocenigo a Canda (Rovigo) andrà in scena il suo Appunti musicali dal mondo, concerto nel cartellone della 19esima edizione della rassegna Tra ville e giardini, atteso appuntamento dell'estate polesana, in programma fino a domenica 19 agosto. Il Gazzettino è mediapartner.
Come nasce Appunti musicali dal mondo, disco uscito un anno fa, registrato durante il concerto del 6 gennaio 2017 all'Auditorium Parco della Musica di Roma?
«Si tratta di un progetto nato quattro anni fa e diventato strada facendo sempre più articolato. Nel 2014 volevo raccogliere i momenti più significativi del mio percorso artistico tra musica e teatro. Ne parlai con Ivano Fossati, al quale chiesi una canzone. Una mattina di novembre mi arrivò quello che considero il più bel brano della terza fase della mia carriera, Il suono della voce, che è il cuore di questo progetto: raccontare tutte le etnie che ho studiato e incontrato attraverso il suono della voce. Ne è nato un disco, che è diventato un concerto».
Un traguardo importante
«L'occasione che mi ha portato in giro per il mondo, mi ha fatto conoscere artisti meravigliosi e canzoni di posti lontani, che hanno contaminato la mia musica. Diciamo che Appunti musicali dal mondo è l'evoluzione de Il suono della voce. Un progetto dedicato ai miei nonni, emigrati in America e poi tornati in Italia, che mi hanno trasmesso l'importanza dell'integrazione, dell'accoglienza, della condivisione. Progetto in divenire: l'anno prossimo, infatti, usciranno un documentario e un disco per raccontare queste collaborazioni».
E di collaborazioni illustri. Indimenticabile quella con Ron, con Vorrei incontrarti fra cent'anni e vince il Festival di Sanremo
nel 1996. Ma anche Riccardo Cocciante, Renato Zero, Lucio Dalla. Quando vi siete conosciuti con Lucio Dalla?
«Venne a Roma a vedere un mio concerto. La collaborazione nacque perché dovevo fare la title track de La Piovra, la musica era di Ennio Morricone e io espressi il desiderio di avere un testo di Lucio Dalla. Andai a Bologna, gli feci sentire la canzone, lui scrisse il testo, poi però non andò ne La Piovra ma finì nel mio disco Incontri e passaggi, per cui fui premiata con la Targa Tenco».
Com'era Dalla?
«Lui poi mi chiese di partecipare al suo disco Henna con il brano Rispondimi e come supporter all'omonimo tour. Ho imparato molto da lui artisticamente. Mi ha insegnato l'attenzione per le nuove leve. Attenzione che ora, da direttrice del laboratorio di alta formazione gratuito della Regione Lazio Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini e coordinatrice della sezione Canzone ripongo nei confronti dei giovani artisti, che hanno molto da dare, soprattutto in questo momento storico».
Da dove arriva la sua passione per la musica?
«La musica fa parte di me da sempre. Ho prima cantato e poi parlato. Ho iniziato cantando in chiesa da bambina e ho ripreso intorno ai 20 anni, dopo la pausa da pallavolista. Facevo teatro con gli amici e cantavo in un locale di Roma, il Talent Scout, dove ho conosciuto Renzo Arbore».
Il resto è storia di successi e soddisfazioni. Qual è la più grande?
«Aver rinunciato a una carriera dorata per la mia libertà artistica. Una scelta che oggi, a 50 anni, mi rende felice. Perché sono un'artista libera, che vive bene del proprio lavoro. Questo per me è il successo: vivere appagata e bene del proprio lavoro».
Valentina Russo
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