L'INTERVISTA
Gloria Guida guarderà come sempre il Festival di Sanremo a

Domenica 20 Gennaio 2019
L'INTERVISTA
Gloria Guida guarderà come sempre il Festival di Sanremo a cui suo marito, il mitico Johnny Dorelli, 81 anni, ha partecipato nove volte vincendo sia nel 1958 sia nel 1959 in coppia con Domenico Modugno. «Ma finora non l'hanno mai chiamato per premiare la sua grande carriera, ed è un peccato», dice l'attrice, «a lui non interessano più queste cose, ma a me farebbe un immenso piacere vederlo sul palco dell'Ariston. Lo merita».
Intanto Gloria, 63 anni insospettabili a prova di bisturi e aiutini («non mi sono mai rifatta», giura, «ma perdo molto tempo a convincere chi non ci crede»), torna a condurre da stasera su Rai3 alle 21,20 Le ragazze: dopo il successo del primo ciclo, la trasmissione dedicata alle donne che hanno lasciato una traccia nella società propone altre cinque puntate. Tra le nuove protagoniste Piera Degli Esposti, Dacia Maraini, Novella Calligaris, l'icona dei fotoromanzi Katiuscia, la storica segretaria della Titanus Cesarina Marchetti. «La mia nuova vita»: così Gloria definisce il suo impegno. Una figlia di 34 anni e una nipotina di 7, l'attrice introduce le varie storie con discrezione ed eleganza. Sono passati anni luce da quando, spesso sotto la doccia e sempre sbirciata dal buco della serratura, rappresentava il sogno erotico degli italiani in commedie sexy di culto come La ragazzina, La minorenne, La liceale, L'infermiera di notte, tutti film che negli Anni Settanta hanno tenuto in piedi l'industria per essere poi rivalutati dalla critica e glorificati da Quentin Tarantino. La Gloria di oggi, sempre bellissima, è pronta a rimettersi in gioco.
Perché parla di «seconda vita»?
«La trasmissione mi è piovuta dal cielo dopo anni in cui ero uscita di scena perché volevo fare la moglie e la mamma».
Si era stancata di stare sotto i riflettori?
«Avevo smesso perché lo spettacolo è un mondo non tanto bello che non mi offriva cose entusiasmanti al di là di qualche ospitata in tv, ma il ruolo della prezzemolina non fa per me. Le ragazze è invece un programma che racconta storie straordinarie, coinvolgenti».
Anche lei ha lasciato una traccia nella storia italiana. Contenta della sua carriera?
«Totalmente. Non rinnego niente, nemmeno le docce. L'erotismo dei miei film era ingenuo, tutto sommato pulito. Oggi fa sorridere».
Ma non si è sentita etichettata come la minorenne sexy?
«Ho cominciato da giovanissima, ho fatto quello che passava il convento. Ma ho avuto successo subito, mi piaceva stare sul piedistallo. Ad un film ne seguiva un altro, sono stata presa in un ingranaggio ma poi ho lavorato anche con Giorgio Capitani, Dino Risi, Sergio Corbucci e ho fatto il grande teatro di Garinei & Giovannini».
Tarantino l'ha mai incontrato?
«Certo, all'epoca di The Hateful Eights mi ha concesso un'intervista esclusiva andata in onda a Verissimo. Ogni volta che viene a Roma, mi cerca: una telefonata, un bigliettino, un invito».
Ci prova?
«Ma no, è sempre carino e gentile. Mi aveva proposto un ruolo nell'horror Hostel da lui prodotto ma ho rifiutato, troppo truculento».
È mai stata molestata sul lavoro?
«No. Certe cose non ti capitano se non dai segnali incoraggianti o fai la gattamorta. E trovo assurde le denunce delle attrici che arrivano dopo anni: se sei stata zitta finora, vuol dire che qualche vantaggio l'hai avuto».
Ha subito dei torti?
«Tanti. Qualche sassolino nella scarpa ce l'ho».
Parla di invidie, cattiverie?
«Ci sono state. Una collega, ad esempio, mi ha accusata di non saper fare niente: le donne possono essere tremende. Ma io dimostro 10 anni meno della mia età, mentre lei 10 di più. Se voglio, posso essere cattivella anch'io».
Perché dice che lo spettacolo è un mondo brutto?
«Perché si ricorda di te solo quando sei esposto e hai successo. Per anni non mi ha cercata nessuno, ma da quando conduco Le ragazze mi chiedono favori e considerazione».
Ha lo stesso marito da 40 anni: a cosa si deve il record?
«A Johnny mi legano un grande amore, il rispetto reciproco e molte litigate. Siamo ormai così in simbiosi che abbiamo finito per somigliarci».
Gloria Satta
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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