L'EVENTO
Una Biennale Danza dalla fisionomia intensamente femminile quella disegnata

Giovedì 21 Giugno 2018
L'EVENTO Una Biennale Danza dalla fisionomia intensamente femminile quella disegnata
L'EVENTO
Una Biennale Danza dalla fisionomia intensamente femminile quella disegnata quest'anno da Marie Chouinard. Sotto il titolo Respirare, Strategia e Sovversione sono infatti raccolti intrecci tra coreografia e musica, movimenti classici e controcultura o evocazioni etniche che da domani all'1 luglio occupano gli spazi dell'Arsenale di Venezia. In apertura di programma (22 giugno) approda a Venezia Meg Stuart Leone d'Oro alla carriera per aver saputo sviluppare un nuovo linguaggio e un nuovo metodo ad ogni creazione, collaborando con artisti appartenenti a differenti discipline e muovendosi tra danza e teatro che presenta la prima italiana di Built to Last, giocato sulla tensione tra la monumentalità delle musiche e la disinvolta levità della coreografia.
DANZA E SESSUALITÁ
Dopo la Stuart, il 23 e 24 giugno la danese Mette Ingvartsen, a Venezia con la prima italiana di To come (extended), sperimenta sul terreno della sessualità contemporanea, mentre la stessa direttrice Chouinard presenta Radical Vitality, Solos and Duets, una retrospettiva che raccoglie assoli e duetti riveduti e adattati per l'occasione. L'enfant terrible del flamenco Jose Galvàn rivitalizza la tradizione secolare con Fla.Co.Men (24 e 25 giugno), e il coreografo, compositore, performer attivo in Canada Jacques Poulin-Denis presenta il 26 giugno in prima europea Running Piece, coreografia per un danzatore e un tapis-roulant.
BALLETTO DI CAMBIAMENTO
Si torna al femminile con Irina Baldini, il cui movimento è ispirato dal concetto di cambiamento, che è autrice di 7 ways to begin without knowing where to start, con cui si è rivelata a Biennale College lo scorso anno, e di Quite now in prima assoluta (26 giugno), ma anche con Francesca Foscarini che presenta Vocazione all'asimmetria, ispirato al pensiero del filosofo Emmanuel Lèvinas, e la novità assoluta Animale che prende spunto dal bestiario allucinato del pittore Antonio Ligabue (27 e 28 giugno). Some Hope for the Bastards è un concerto coreografico inscenato da Frédérick Gravel con il suo gruppo GAG, una festa malinconica, una celebrazione dark, un inno poetico dedicato al sentimento di apatia e di impotenza.
IDOLO DI CAPO VERDE
La serata 28 giugno sarà l'occasione dell'incontro con la capoverdiana Marlene Monteiro Freitas, che la Biennale premia quest'anno come nuovo talento con il Leone d'argento per il suo lavoro sulle emozioni più che sui sensi, le cui coreografie aprono l'immaginario alla sfrenata molteplicità dell'io. Ecco che Bacchae - Prelude to a Purge, presentato in prima italiana, è l'originale rilettura del tragico mito euripideo interpretato da dodici danzatori con i musicisti della compagnia. La Biennale esplora poi (il 30 giugno) il grado zero della danza con Xavier Le Roy e la prima assoluta del suo Sacre du printemps, un assolo diventato quasi di culto che Le Roy ora reinventa rifrangendone i gesti fra tre interpreti femminili.
DEBORAH HAY
E nella stessa serata un evento speciale a Venezia: Deborah Hay, antesignana della controcultura americana propone Figure a Sea, in originale combinazione con gli eccellenti danzatori del Cullbergbaletten, tra le massime espressioni del balletto moderno, e la musica originale di un'altra grande sperimentatrice, Laurie Anderson. Chiude il programma nel quale c'è spazio anche per le coreografie nate in seno al Biennale College la coreografia come esperienza sociale nell'opera di Faye Driscoll (già Bessie Award e Doris Duke Artist Award) per la prima volta in Italia con Thank you for Coming: Attendance, capitolo primo di una serie di lavori fatti per e con il pubblico. www.labiennale.org
Gianbattista Marchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci