L'attesa sentenza è alla fine uscita. Il ricorso del Comune e della Città

Mercoledì 15 Agosto 2018
L'attesa sentenza è alla fine uscita. Il ricorso del Comune e della Città metropolitana è stato accolto ed è stata annullata la delibera che fissava al trenta settembre la data del voto. Mi limito ad un breve commento senza seguire lo schema della pronuncia. Punto primo: Venezia è città metropolitana come tale soggetta alle relative disposizioni. Queste sono state dettate dalla legge Delrio del 2014 e prevedono che ogni mutamento di confini deve essere proposto esclusivamente dal consiglio comunale del capoluogo e approvato da tutti gli elettori della Città Metropolitana. Nel caso di specie l'iniziativa era stata assunta da elettori del capoluogo e al voto erano stati chiamati i cittadini del comune capoluogo. Ma è fin troppo ovvio che interessati alla sorte del comune capoluogo della Città Metropolitana sono tutti i cittadini della Città Metropolitana e che quindi tutti devono avere il diritto di esprimere il proprio parere. Qualcuno tra i separatisti sostiene che le disposizioni della Delrio contrastano con l'art.135 della Costituzione che assegna alle regioni l'attribuzione del mutamento dei confini comunali. Ma è facile obiettare che anche la Città Metropolitana è prevista dal testo costituzionale, talchè l'eccezione si rivela priva di reale mordente. Punto secondo: attualmente al consiglio comunale del capoluogo i separatisti sono un'assoluta minoranza per cui appare escluso, almeno al momento, che il consiglio si muova nel senso della revisione dei confini. In ogni caso se così fosse, certamente la proposta non sarebbe una brutale separazione terra-laguna, ma si affiderebbe a schemi più articolati e moderni. Al momento comunque è esclusa ogni iniziativa del Consiglio. In conclusione non si voterà il 30 settembre e poiché non ci sono i tempi per l'appello non si voterà neppure in un prossimo futuro. Dubito anche che la Regione interponga appello. Tutti gli uffici competenti della Regione si sono espressi per la prevalenza della Delrio sulle leggi regionali approvate per la revisione dei confini, sia perché ultima nel tempo sia perché speciale nel senso che vale solo per le Città Metropolitane e non genericamente per tutti i comuni. Di conseguenza la Regione rifletterà a lungo prima di lanciarsi in un'avventura priva di futuro. Veneziani e mestrini andranno avanti insieme come da quasi un secolo, nel bene e nel male. C'è solo da sperare che l'amministrazione, quella attuale e quella futura, facciano il possibile per migliorare le cose. La separazione avrebbe complicato le cose, ma anche unite Mestre e Venezia devono impegnarsi a fondo. Il futuro è nelle loro mani.
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