L'ADDIO
VENEZIA È scomparso ieri all'ospedale all'Angelo a Mestre Girolamo

Giovedì 7 Dicembre 2017
L'ADDIO
VENEZIA È scomparso ieri all'ospedale all'Angelo a Mestre Girolamo Marcello del Majno, 85 anni, rampollo di una storica famiglia veneziana, discendente dal doge Nicolò dell'epoca in cui la regina Caterina Cornaro cedette Cipro alla Serenissima. Pur essendo un patrizio veneziano amava dire alla gente di non chiamarlo conte ma nobilhomo e scherzosamente si definiva un narratore di leggende. Viveva a Palazzo Marcello, vicino al teatro La Fenice, ed era un innamorato di Venezia, nonostante il turismo crescente e la confusione. Era una persona di temperamento vivace e schietta, che amava passeggiare per le calli veneziane con il suo bastone, talvolta usandolo per farsi strada tra le folle di turisti.
IL RITRATTO
Laureato in Economia e commercio a Ca' Foscari, Girolamo Marcello si è impegnato attivamente negli affari di famiglia. Fino a pochi anni fa seguiva personalmente l'albergo Al Sole in fondamenta del Gaffaro e l'Osteria agli assassini nella calle omonima. Pur occupandosi di turismo non amava i turisti mordi e fuggi e si è sempre battuto per elevare la qualità dei visitatori. Era molto legato alle tradizioni di Venezia e alla storia della Serenissima: la sua biblioteca è sicuramente la più grande raccolta privata esistente, con fondi del 700, un archivio della Serenissima, libri dall'800 ai giorni nostri, con una particolare attenzione agli argomenti che riguardano Venezia. Ed era una persona molto accogliente: aveva amici in tutto il mondo che spessissimo venivano a trovarlo. Tra tutti il poeta e drammaturgo Josif Brodskij, che dedicò a Girolamo diverse poesie: il premio Nobel per la letteratura 1987 considerava casa Marcello la sua seconda casa, ed era solito fermarsi diverse settimane a scrivere i suoi poemi con la macchina da scrivere in caratteri cirillici, messagli a disposizione dall'amico fraterno. Per gli amici Girolamo Marcello si trasformava in cuoco abilissimo, proponendo piatti della tradizione veneziana e sue invenzioni. Aveva anche pubblicato un libro di ricette di cucina veneziane. Il nobilhomo, a lungo presidente della Fondazione Andriana Marcello del merletto di Burano, era tuttora membro dell'Ateneo Veneto e confratello della Scuola grande di san Giovanni Evangelista. Così com'è stato tra i fondatori e a lungo consigliere dei comitati privati Save Venice e Venice International Fondation per la difesa della città. Lascia la moglie Lesa Alverà, i figli Alessandro, Michele e Angelica e i nipoti. I funerali si svolgeranno lunedì 13 alle 11.30 nella chiesa di San Moisè.
Daniela Ghio
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci