L'addio a Bernardini, fisico che amava la divulgazione

Sabato 23 Giugno 2018
IL LUTTO
La scienza italiana piange un suo grande esponente. Carlo Bernardini, il decano dei fisici italiani, lascia un'eredità importante sia sul fronte scientifico, sia su quello della divulgazione. Aveva 88 anni ed è stato fra i protagonisti della fisica a partire dal dopoguerra, quando aveva collaborato alla realizzazione del primo sincrotrone presso il Laboratorio nazionale di fisica nucleare (Infn). Notevole anche il suo impegno nella divulgazione, come direttore delle riviste Sapere e Riforma della scuola.
Nato a Lecce il 22 aprile 1930, ha insegnato prima nell'università Federico II di Napoli e poi alla Sapienza di Roma, dove è stato anche preside della facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali. Fisico dell'Infn e professore emerito al Dipartimento di Fisica della Sapienza, Bernardini è stato protagonista della fisica italiana dall'inizio degli anni 60, lavorando a fianco di pionieri come Edoardo Amaldi, Enrico Persico e Giorgio Salvini. Nei Laboratori nazionali di Frascati dell'Infn, sotto la guida di Bruno Touschek, aveva contribuito a realizzare il primo Anello di accumulazione (Ada)e del primo sincrotrone, Adone.
IMPEGNO SOCIALE
A Roma era arrivato subito dopo gli studi classici, che aveva fatto nella sua Lecce, per iscriversi alla facoltà di Fisica della Sapienza, dive si è laureato nel 1952. Dopo aver collaborato ai progetti Ada e Adone, ha insegnato prima a Napoli, dove dal 1969 al 1971 ha avuto la cattedra di Fisica generale, e poi a Roma, dove ha insegnato modelli e metodi matematici della fisica.
Autore di saggi e di lezioni pubbliche, Carlo Bernardini ha sempre sostenuto l'importanza della comunicazione della scienza, spesso accanto al linguista Tullio De Mauro. Significativo anche il suo impegno politico e sociale. Nel 1976 era stato eletto in Senato come indipendente del Partito comunista italiano, è stato inoltre tra i fondatori dell'Unione scienziati per il disarmo (Uspid), dagli anni 80 al 2013 ha diretto Sapere, la più antica rivista di divulgazione scientifica tra quelle attualmente pubblicate in Italia.
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